
Quattro dipendenti dell’ufficio postale di Torricella, due manduriani, un torricellese e una di Monteparano, sono stati assolti dall’accusa di appropriazione indebita in concorso. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Taranto, Giovanni Caroli, li ha prosciolti perché il fatto non costituisce reato. I quattro erano assistiti dagli avvocati Cosimo Micera e Lorenzo Bullo. Assolta anche una donna, non dipendente delle Poste, che la difendeva l’avvocato Egidio Albanese.
Il procedimento era nato dalla denuncia dal marito di quest’ultima, anche lui alle dipendenze di Poste Italiane, che accusava la donna dalla quale si stava separando di aver incassato dei buoni fruttiferi cointestati con la ex coniuge e con un figlio minore di entrambi, con la complicità degli altri quattro indagati.
La donna, in cinque occasioni, si era recata allo sportello di Torricella cambiando buoni per la somma di 2.100 euro contravvenendo, secondo l’accusa, ad un regolamento interno che prevedeva la firma di entrambi i genitori del minore contestatario del buono. Gli avvocati difensori hanno invece sostenuto la regolarità delle operazioni tra l’altro regolate da una normativa interne entrata in vigore in data successiva alle operazioni. Altro punto a favore degli indagati, anche questo messo sul piatto della bilancia dai difensori, è stato quello della validità delle operazioni certificata dal sistema di controllo interno che, permettendo l’incasso dei buoni in questione, aveva di fatto attestato la buona pratica dei dipendenti.
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1 commento
Marco
sab 7 ottobre 2023 07:50 rispondi a MarcoMa interrogateli a dovere e vedi come sconfessano tutti i peccati, anche altrui 😂🧟♂️