
Per l’amministrazione Pecoraro e tutta la sua maggioranza, il nostro giornale non potrà riprendere e diffondere le dirette del consiglio comunale di Manduria: non per una, ma per tutte le sedute future. A poco è servita l’interpellanza presentata dal consigliere Domenico Sammarco e firmata da tutti gli altri consiglieri di minoranza nel corso dell’ultima riunione comunale. Così è stato deciso. Mozione respinta.
Trasparenza, imparzialità, informazione, diritto e libertà sono stati messi alla porta. Ospiti superflui. E spazzati via come polvere da rimuovere.
Eppure sembrava scontato nell’appello della minoranza: non ci sono ostacoli che impediscono la ripresa e la divulgazione audiovisiva dei contenuti della nostra testata e di qualsiasi altra. Lo ha ribadito a gran voce la minoranza compatta contro questo scellerato (e senza valore) provvedimento. Un diritto sancito anche la nostra Costituzione con l’articolo 21 e il suo principio di libertà di manifestazione del pensiero. Anche il Garante per la protezione dei dati personali e lo stesso Ordinamento giornalistico. L’informazione dev’essere libera, garantita e diffusa, ma questo diritto, mercoledì, nel consiglio comunale della città messapica, é stato negato. Ancora una volta.
L’informazione è un diritto che il consiglio comunale di Manduria, perlomeno la maggioranza di esso, non vuole riconoscere al nostro giornale e ai cittadini manduriani che ci seguono. Un bavaglio che si è trasformato in maschera d’acciaio per quella maggioranza che ha sostenuto l’insostenibile, vera violazione del diritto di libertà di stampa. Un percorso verso la sordità democratica partito lo scorso 29 giugno con l’assurda lettera (di esclusivo valore polemico) presentata dal presidente Gregorio Dinoi che disponeva il divieto assoluto di riprendere e diffondere quella riunione comunale sul nostro canale Facebook. Lettera giunta nelle mani del nostro direttore che aveva già montato tutto l’occorrente per la diretta. Una beffa, una ripicca infantile dopo la figuraccia che aveva investito lo stesso Dinoi
per l’imbarazzante fuori onda in cui esprimeva opinioni per niente lusinghieri su alcuni consiglieri di opposizione captate dal suo microfono rimasto aperto. Il suo, non il nostro. Ad oggi, quell’impossibilità di diffondere i contenuti, sono stati resi permanenti, anzi “generali e continuativi”.
In un momento storico di sfarinamento della stessa politica nazionale, di pura follia adolescenziale che si sta scatenando dietro ai banchi del nostro Parlamento e a discapito della pelle degli italiani, cosa ci si può aspettare da queste rancorose rappresentanze locali?
Marzia Baldari
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4 commenti
Roberto S:
mar 26 luglio 2022 06:33 rispondi a Roberto S:bene continuate cosi vi aspettiamo alle prossime elezioni quando miracolosamente sarete diventati tutti santi se il comune non cade prima,noi vi aspettiamo per mandarvi tutti a casa,non volete il giornale perchè?Avete argomenti top secret?
Un manduriano
sab 23 luglio 2022 11:34 rispondi a Un mandurianoPer come noi cittadini di Manduria continuiamo a comportarci è logico che sta bene un Pecoraro come sindaco visto che siamo diventati come pecore. Bisogna organizzare una manifestazione e che aderisca tutta la cittadinanza e fare sentire il dissenso della comunità del loro operato. Cara opposizione cosa aspettate!!!? Questi ormai hanno raggiunto una arroganza e strafottenza da vomito per essere gentile.
cosimo malagnino
sab 23 luglio 2022 09:14 rispondi a cosimo malagninoSarebbe un ottimo segnale di protesta se tutta la minoranza , tutti i consiglieri di minoranza non partecipassero più ad alcun consiglio comunale!! Sarebbe un validissimo segnale !! Il comportamento " noi siamo noi e voi non siete un cazetadueo!" è degno dello stato libero delle bananas !
Alex Manfredi
sab 23 luglio 2022 09:04 rispondi a Alex ManfrediVergognoso.Credevo i diktat non esistessero più. Mi sono sbagliato.