È ormai irrefrenabile l’ammutinamento nel Partito democratico della provincia di Taranto dove già in sette comuni gli iscritti appartenenti alla corrente di Gianfranco Lopane, candidato alla segreteria jonica battuto da Giampiero Mancarelli, si sono autoconvocati per eleggere i rispettivi segretari cittadini e di circolo. Il segretario Mancarelli corre ai ripari e scrive al segretario regionale del partito, Marco Lacarra, chiedendo il commissariamento delle sezioni ribelli che sono quelle di Manduria con la sua frazione di Uggiano Montefusco, Massafra, Lizzano, Mottola, Laterza e Carosino. E già che si trova, il neo eletto segretario chiede di commissariare anche Statte e Monteiasi «che per ragioni differenti alle dinamiche strettamente congressuali – scrive - sono senza organismi».
La situazione in casa dei Dem jonici, insomma, è tutt’altro che tranquilla e prossima alla scissione. Tutto è cominciato con l’elezione di Mancarelli a capo della provincia dopo che in alcuni comuni i congressi locali si erano svolti nella confusione più totale con quello che i sostenitori di Gianfranco Lopane, interessato alla presidenza conquistata invece da Mancarelli, hanno definito un «mini colpo di stato». Congressi, quelli, svolti con tanto di nomina dei delegati che hanno votato e fatto vincere il segretario renziano, Mancarelli appunto, malvoluto dalla frangia di Lopane che è invece espressione del governatore della Puglia, Michele Emiliano.
La guerra fredda che non si è mai sopita dopo la decisione di affidare a Lopane la vicepresidenza del partito provinciale, registra ora il colpo di grazia con la lettera del segretario Mancarelli indirizzata al numero uno regionale, Lacarra e, per conoscenza, alla Commissione di garanzia nazionale e all’organizzazione nazionale del partito.
«Caro segretario – inizia la missiva - in questi giorni ho avuto notizia di riunioni di circoli illegittimamente convocate in sostituzione dei rituali congressi che si dovevano tenere entro il 22 ottobre 2017, giusto regolamento nazionale e regionale». Elencando i nomi dei sette comuni dove autonomamente sono state fissate le date per nuovi congressi, Mancarelli fa sapere nella lettera che «la celebrazione di queste assemblee sta creando disorientamento e notevoli tensioni tra gli iscritti, riaccendendo focolai di contrapposizione che in queste settimane si erano sopiti grazie alle mancate nomine della segreteria e della direzione provinciale, intese a facilitare il componimento dell’unità politica del partito».
A poco insomma è servita la nomina di vice segretario provinciale proposta a Lopane. «Ad oggi, purtroppo – prosegue il segretario - tale richiesta è stata disattesa per fatti concludenti che addirittura hanno visto protagonista lo stesso Lopane nelle riunioni organizzate in maniera illegittima, perché non comunicate al presidente delle competenti assemblee di circolo, per la sfiducia a Leporano e Castellaneta dei segretari neoeletti». La richiesta dell’avvocato di San Marzano è contenuta alla fine della missiva. «Essendo, oramai trascorso quasi un mese dallo svolgimento del Congresso provinciale – chiede Mancarelli - diventa, quindi, urgente ed indifferibile attivare tutte le procedure atte al ripristino immediato delle regole in tutte queste realtà». Richiamando in chiusura le norme dettate dai regolamenti e statuti del partito, il segretario chiede ai vertici regionali e nazionali del Pd, «un sollecito intervento affinché possano, nel più breve tempo possibile, essere ristabiliti legittimi organismi dirigenti attraverso le rituali procedure, mediante il commissariamento dei circoli di Lizzano, Mottola, Laterza, Massafra, Carosino, Manduria, Uggiano Montefusco e Leporano». Gli ammutinati non sembrano preoccuparsi delle conseguenze e c’è già chi, come i manduriani, ha fissato la data dei lavori congressuali per il prossimo 21 novembre.
Nazareno Dinoi
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