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L’incendio di una discarica di rifiuti solidi urbani è il pericolo più temuto di tali impianti, paragonabile alla dispersione di percolato nel terreno. Di incendi l’enorme discarica dismessa di Manduria, denominata «Li Cicci», ne

Anche Manduria è terra dei fuochi: la discarica brucia

Fiamme sulla discarica Fiamme sulla discarica | © La Voce di Manduria

L’incendio di una discarica di rifiuti solidi urbani è il pericolo più temuto di tali impianti, paragonabile alla dispersione di percolato nel terreno. Di incendi l’enorme discarica dismessa di Manduria, denominata «Li Cicci», ne ha subiti tre. L’ultimo è di qualche giorno fa, sconosciuto agli organi di controllo ma conosciuto e sofferto dai residenti della zona, una trentina di famiglie che lamentano preoccupanti odori di gas, bruciore agli occhi e fumi che si sprigionano dalle due montagne che nascondono circa 500 mila tonnellate di spazzatura prodotta negli ultimi anni da diciassette comuni del versante orientale della provincia di Taranto. I fumi sono quelli prodotti dalla copertura di gomma che continua a bruciare, forse per autocombustione o per mano dell’uomo. Centinaia di metri quadrati di pesante guina che non esiste più e che ha messo a nudo i rifiuti ricoperti da un sottile strato di terriccio. In passato le fiamme avevano già prodotto altri danni simili, ma mai come questa volta. Praticamente il telo impermeabilizzante non c’è più. L’ipotesi più probabile è che a bruciare siano stati i gas che i rifiuti continuano a produrre favoriti anche dalle alte temperature. Più inquietante ma non trascurabile è la possibilità che si sia trattato di attentati per fini ignoti. Di sicuro è che la combustione del materiale plastico ha già prodotto e produce diossina ed altri inquinanti aerei. Per non parlare dell’effetto che i rifiuti a cielo aperto possono procurare all’ambiente.

Niente da invidiare, insomma, all’altra martoriata terra dei fuochi della Campania. Una bomba ecologia non solo per modo di dire dal momento che dei due pericoli prevedibili, l’incendio e l’inquinamento della falda acquifera, la discarica Li Cicci non se n’è fatto mancare nessuno. E’ di pochi giorni fa, infatti, la diffusione degli allarmanti risultati forniti dall’Arpa Puglia sulle analisi dell’acqua prelevata dai pozzi situati intorno al vecchio impianto. L’esito è choccante: la falda acquifera è inquinata da metalli pesanti cancerogeni. Il comune di Manduria ha già predisposto un complesso piano per bonificare le acque profonde che prevede una spesa di 3,3 milioni di euro. Altri 800 mila euro sono stati spesi nel 2014 per la messa in sicurezza e il ripristino del telo bruciato dall’incendio precedente.

Questi ultimi lavori prevedevano la videosorveglianza e la sorveglianza attiva che evidentemente è stata disattesa. Assente anche la fiaccola di controllo dei gas residui. La discarica in questione è stata solo parzialmente sfruttata per la sottrazione dei biogas. La società che se occupava abbandonò il cantiere prima del previsto per scarsi guadagni.

Nazareno Dinoi

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4 commenti

  • mimmo lamusta
    dom 22 ottobre 2017 09:20 rispondi a mimmo lamusta

    dico..ma carabinieri,,finanza, polizia municipale,ispettori asl...ect.. dove sono?? mah... è vero che l'amministrazione ovviamente le sue colpe le ha, per il mancato controllo e la totale inattività per risolvere tale problema..ma le denunce dei cittadini ci sono a prescindere,che poi nessuno le prenda in carico...è un'altra storia. ci sono altre priorità,ad esempio la stanza del sindaco da rimettere a nuovo..ect... ....... senza parole.. davvero...

  • lorenzo trupiano geologo
    sab 21 ottobre 2017 12:41 rispondi a lorenzo trupiano geologo

    Manca il sistema di captaggio del biogas. Opera minima necessaria e in obbligo da fare. Subito.

  • Gherardo Maria De Carlo
    sab 21 ottobre 2017 08:15 rispondi a Gherardo Maria De Carlo

    Se l'evento, non fosse di una gravità unica, mi verrebbe da dire, ma si doveva attendere tale evento per far capire quello che da due anni vado ad affermare e a denunciare !!!!!! Si dimentica delle falsità fatte da un assessore poi dimessosi, che affermava i suoi (inesistenti) incontri con i lunzionari dell'Arpa ? Ci siamo dimenticati di un Sindaco che parlava di terrorismo sanitario ??? L'incendio si è attivato per autocombustione interna, causata dalla decomposizione chimica dei rifiuti organici. Il problema è molto più serio di quello che l'articolo lascia pensare la situazione per l'intera città potrebbe diventare veramente esplosiva con danni non calcolabile per la salute umana. Il sospetto di infiltrazionmafiose all'interno del comune di Manduria passa anche dal tombamento di rifiut

    • Antonio Malorgio
      sab 21 ottobre 2017 02:32 rispondi a Antonio Malorgio

      Sono anni che la zona NE della città soffre di questa sciagura che incombe pesantamente sui residenti. Il cattivo odore copre una vasta zona che da mattino a sera respira dei veleni pericolossimi per la salute di bambini e nno solo. Ho segnalato da diverso tempo questa situazione e dall'alto della casa di vetro veniva snobbato il problema e dirò di più quando da parte di sindaco ed amministratori si è cercato di sminuire il tutto dicendo che in fondo cosa vuoi che sia respirare di tanto in tando un po' di aria inquinata che nn nuoce alla salute. Le amministrazioni che si sono succedute nn hanno mai considerato la pericolosità di questa BOMBA ECOLOGICA e si continua a parlare ancora della sopraelevazione di Manduria ambiente quando nn si distrugge la vecchia discarica de LI CICCI.

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