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?Mia figlia che non parlava, la rabbia e la paura

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?Mia figlia che non parlava, la rabbia e la paura ?Mia figlia che non parlava, la rabbia e la paura | © n.c.

La via crucis di mia figlia Virginia cominciò durante i primi giorni di gennaio 2020. Sia io che mia moglie ci accorgemmo dei primi sintomi che presentava, cioè, difficoltà nel linguaggio. Ovviamente come prima tappa ci consultammo con il medico di famiglia, il dott. Matino, il quale ci chiese di fare un primo esame (non ricordo che tipo di esame tra quanti ne ha fatti). A questo punto le assegnò la prima terapia, sembrava che un piccolo miglioramento si stava presentando, ma purtroppo dopo un po’ di giorni il problema riemerse in maniera più accentuata.

Da qui ‘comincia la via crucis” con consultazioni di vari specialisti, esami ambulatoriali, terapie a non finire, il tutto con esito negativo. Dulcis in fundo, ci piomba addosso il coronavirus, chiuso tutto, è inutile elencare il tutto. Intanto i giorni passavano e il problema peggiorava. Consultandoci con un nostro parente che vive ad Ugento, ci consigliò di farle fare una visita dal suo neurologo, il dott. Bernardi di Tuglie (Le). Non perdemmo tempo. Contattammo il medico che ci fissò l'appuntamento, ovviamente ci chiese di fare una risonanza magnetica in modo tale da arrivare già preparati. Visita e diagnosi, risultato: disartria e disfagia, praticamente le due messe insieme risultano come la Sla, però in una forma più leggera. Immediato il ricovero in ospedale presso il Francesco Ferrari di Casarano, vengono effettuati altri tipi di esami per avere una maggiore conferma, purtroppo i risultati sono tutti positivi.

Senza perdere tempo, terapia di attacco, i risultati di miglioramento cominciano a presentarsi sin da subito. Finalmente arriva la bella notizia, fissato il giorno per la sua dimissione dall'ospedale, immaginate la gioia e la felicità che ad ognuno di noi sono scoppiate. Ovviamente il tutto non finisce qua, è solo scampato pericolo. A partire da subito sarà seguita da un centro specializzato e dovrà seguire una lunga ed intensa terapia per poter riportare tutti i valori alla normalità. A questo punto non mi resta che fare i ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato per dar vita e luce ad una giovanissima ragazza. Dottor Matino, dottor Pastore (otorino), dottor Pinto (otorino), dottor Bernardi (neurologo), mio cognato Grasso C.

Infine un ringraziamento ad amici e parenti che la contattavano telefonicamente per darle conforto.

Bruno Pastorelli

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