Giovedì, 25 Aprile 2024

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In quella piazza, tra le sardine ho visto

In quella piazza, tra le sardine ho visto In quella piazza, tra le sardine ho visto | © n.c.

La storia mi ha insegnato che prima dello sterminio viene la segregazione, prima della segregazione viene il discredito, prima del discredito viene la propaganda e chela propaganda si basa sulle menzogne e che le menzogne vengono spacciate per verità quando gli esseri umani perdono la capacità di discernimento e invece di usare la testa e il cuore usano la pancia per cui la conseguenza è che l’avversario politico diventa un nemico, lo straniero attenta alla nostra sicurezza , l’omosessuale alla nostra identità, i confini ( pur necessarie legittimi ) diventano muri e così via.

Dagli studi di medicina ho imparato che il passaggio dallo stato di benessere allo stato di malattia può essere repentino ed è sempre segnato da un abbassamento delle difese immunitarie per cui gli anticorpi per arginare il male sono insufficienti o funzionano male.

In Europa e non solo le democrazie sembrano essere in affanno perchè molto probabilmente non sono riuscite a produrre tutti gli anticorpi necessari per contrastare i vari populismi che a mio parere sono nemici delle democrazie.

Domenica 1° dicembre ero a Taranto spinta dal bisogno di incontrare gente che ha a cuore il futuro del paese in cui vive e che crede nel progresso umano prima che nello sviluppo economico.

A Taranto, insieme a tante sardine colorate e gioiose ho visto in carne e ossa tante bandiere: quella arcobaleno della pace e dell’antifascismo sventolare insieme alla bandiera di Amir contro ogni forma di razzismo, ma ho trovato anche la bandiera di Cosimo che ha dovuto andarsene a Milano per curarsi e quella di Angela che ha abbandonato gli studi perchè la sua famiglia non se lo può permettere e di Alessandro che per viversi la sua omosessualità ha dovuto andarsene a vivere a Roma.

In quella piazza di una città ferita e divisa ho visto anche la bandiera dell’ambiente, quello tarantino, un ambiente svenduto per uno sviluppo mancato e la bandiera di Anna che ha perso suo figlio, operaio ex Ilva caduto da una gru a soli 23 anni, e quella di Andrea che ha 10 anni e il padre disoccupato e che da grande vuole andare lontano per studiare e costruirsi un futuro.

Nella piazza di Taranto ho ritrovato l’entusiasmo dei nostri figli di voler contare, la passione civile di voler partecipare attivamente alla politica sana, ho ritrovato la speranza perchè un’altra narrazione è possibile, ma soprattutto un’altra umanità è possibile.

In quella piazza ho voluto anch’io portare la mia bandiera, quella della Costituzione che garantisce pari dignità a tutti gli esseri umani, che non distingue gli uomini dalle donne, gli eterosessuali dagli omosessuali, i cristiani dai musulmani, i normodotati dai diversamente dotati, che sancisce il lavoro, la salute, l’ambiente e la giustizia sociale diritti fondamentali per tutti.

Ho voluto portarla perchè se solo fosse applicata sarebbe già una grande rivoluzione come affermava P. Calamandrei.

Almerina Raimondi

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3 commenti

  • Anita Nicastro
    gio 5 dicembre 2019 06:39 rispondi a Anita Nicastro

    Parole sante.e.giuste...

  • Venera alosi
    gio 5 dicembre 2019 09:44 rispondi a Venera alosi

    Io penso che il popòLO è l'elemento costitutivo dello Stato, che è da considerare perciò, non solo Stato Apparato ma soprattutto Stato COMUNITÀ , e fra i due deve scorrere la linfa della democrazia perché la comunità costituita prima di tutto dai cittadini, che non vanno trattati da sudditi da ammaestrare in conformità dei disegni della classe dirigente, miope, presuntuosa. Gli ITALIANI quelli che lavorano, che svolgono lavori umili, secondo i parassiti, (vedi le SARDINE CHE SI RIUNISCONO COSÌ SPESSO PERCHÉ NON HANNO IMPEGNI IMPELLENTE, PERÒ HANNO LA POSSIBILITÀ DI NON LAVOTARARA) che si alzano presto la mattina per produrre, e mandare avanti il nostro paese HANNO DATO CHIARI SEGNI DI INSOFFERA DI QUESTO DITTATORIALE SISTEMA DI POTERE FINTO BUONISTA, MASSPIETATOEVERSO IL POPOLO CHE LA

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