Come ci sono finito qui non lo so. La struttura è una barzelletta, ma il personale medico e paramedico sembra di qualità, quindi mi sento al sicuro. Alle sei passano gli inservienti per lavare la stanza. Aprono la finestra anche se fuori ci sono cinque gradi ed io, che ho il letto proprio sotto alla finestra, sento freddo. Glielo dico e mi rispondono di mettermi sotto le coperte. Il pavimento è ancora bagnato quando passa la colazione. Sul latte galleggiano dei mocci bianchi; prendo il the. Il primario passa a vedermi. Mi chiede che cosa avevo bevuto la sera prima. Gli rispondo che non bevo e non fumo, ma lui non ci crede e fa dei cenni strani. Vedrà dalle analisi se sono sincero o no. All’orario di visite viene mia moglie e gli porta alcuni esami che avevo fatto fuori. Adesso è chiaro quello che posso avere, ma il medico dice che sono troppo giovane per… Devo trattenermi o gli metto le mani addosso. Mi hanno portato qui per farmi stare meglio, ma i miei nervi sono messi a dura prova. Un giovane dottore indaga: ora lo sa quello che ho davvero.
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