Adesso voglio fare un pò di conti. Cosa volevo diventare un tempo? Quali occasioni ho avuto? E dopo cosa sono diventato? Una sola cosa volevo diventare e ci diventai. Il guaio era che io credevo in quello che facevo e mai, sottolineo mai, avrei disonorato il mio stato. Forse sono stati quelli i miei migliori anni. Facevo una cosa che mi piaceva fare e venivo pagato per farla. Poi me ne andai e la vita non mi diede più occasioni per ricominciare. Ormai avevo dimostrato di poter valere parecchio e chi mi stava intorno, e mio padre per primo, non voleva che io ci riuscissi. Mi capitò di tutto da quel momento in poi: lavoro nero, malattia, calunnie, chi più ne ha più ne metta. La mia compagna era la nostalgia di quegli anni da cui fuggii. Cresceva dentro me la rabbia per avere perso qualcosa di così bello e irripetibile. Ora che cosa sono diventato? È la prima volta dopo molti anni che mi faccio questa domanda. Ho messo su famiglia e i miei figli sono diplomati, ma io chi sono? Non lo so! Dico sul serio. Io non so chi sono e cosa sono.
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