?Chi te la paga la cattiveria? | © n.c.Questa mattina ti sei alzato presto. Vuoi andare a fare la spesa e poi all’Auchan per comprare un nuovo cellulare. Sulla porta del supermercato trovi il solito immigrato che chiede la carità. Sarebbe molto semplice dirgli di no, ma a te non basta! Lo hai insultato pesantemente chiamandolo scarafaggio nero: questa te la potevi risparmiare. E dire che c’è chi ti stima come un essere estremamente socievole! Squilla il cellulare. È tuo padre che ti chiede di andare a comprargli il pane, ma tu non hai tempo: devi andare all’Auchan! A parte che, se vuole essere servito, si può sempre mettere una badante: tu non hai nulla in contrario. Ma la sera ci vai a messa! Addirittura metti i soldi nella questua: tre monete di rame. Quando esci ti fermi a parlare con gli avventori di un bar vicino di preti ricchi e preti pedofili. Non parlare di quei preti che vanno in casa dei poveri a portare la loro carità, mi raccomando! Ma chi te la paga la cattiveria che ostenti? Hai avuto una famiglia che ti ha educato bene ma tu sei nato così: inutile perderci tempo.
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