Sono riprese da ieri le 40 ore per Gesù nelle parrocchie. (Il 14, 15 e 16 marzo nella parrocchia di San Paolo della Croce). Le Quaranta Ore possono essere un bel momento nella vita delle comunità parrocchiali. Ecco come, in un dialogo possibile fra madre e figlia, mi piace spiegare cosa sono e quale importanza rivestono le 40 Ore.
Figlia: mamma, mamma cosa sono le 40 ore?
Madre: sono ore che si passano in compagnia di Gesù nell’Ostia consacrata, nell’Eucaristia.
Figlia: e perché?
Madre: per dirgli quanto è importante per noi, quanto sia grande il nostro amore per Lui.
Figlia: ma perché proprio 40 ore e non 30 o 50?
Madre: perché 40 sono le ore che Gesù ha passato nel sepolcro e 40 sono i giorni della nostra preparazione alla Pasqua: anche noi come Gesù siamo partiti dal deserto dove Gesù per 40 giorni è stato tentato, per camminare verso Gerusalemme dove lo celebreremo sofferente, morto e risorto.
Figlia: ma dove si vanno a fare le 40 ore?
Madre: si va nella casa di Gesù, in Chiesa. Là lo trovi esposto nell’ostensorio (sembra un bellissimo sole) su di un trono in mezzo a fiori e ceri accesi.
Figlia: ma scusa mamma, chi ha inventato le 40 ore?
Madre: le 40 Ore sono nate tanti anni fa, più o meno all’inizio del 1500 a Milano grazie ad alcuni sacerdoti che hanno pensato che quest’adorazione continua fosse il modo migliore per chiedere aiuto a Gesù in momenti molto difficili che il paese doveva superare, come la guerra e la peste. La preghiera davanti al Santissimo Sacramento ha donato fiducia e speranza agli uomini di quel tempo, così pian piano le 40 Ore sono state diffuse un po’ dappertutto in Italia, in Europa e nel mondo, soprattutto nel periodo quaresimale. Infatti la Quaresima è il periodo in cui cerchiamo in modo più sentito di rivedere la nostra vita, di riconciliarci con Dio Padre e di camminare con i fratelli, perciò l’adorazione di Gesù nell’Eucaristia ci prepara a vivere meglio il cuore e il centro della nostra vita cristiana: la Pasqua. Giovanni Paolo II nella Lettera Dominicae Cenae del Giovedì Santo 1980, affermò: «L'animazione e l'approfondimento del culto eucaristico sono prova di quell'autentico rinnovamento che il Concilio si è posto come fine, e ne sono il punto centrale... La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo Sacramento d'amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andarlo a incontrare nell'adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione!»
Joannes Del Sorriso
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.