Era stato impossibile far capire a suo padre che lui di scuola non ne voleva sapere, quindi gli toccò. Finita la scuola avrebbe dovuto cercarsi un lavoro, ma perché farlo? Papà diceva che un piatto e un letto non glielo avrebbe mai negato, nemmeno nei momenti più bui, la mamma gli stanziava la mazzetta, non c’era motivo per sforzarsi di essere qualcosa di più di un parassita sociale. La sera usciva con gli amici, ma a fare che? A fare notte nel pub, o consumare delle ore per imparare come rollarsi uno spinello? Non si occupava di politica perché pensava che mondo era stato, mondo era e sarebbe sempre stato. Nel suo deserto culturale non pensava nemmeno per un secondo che, senza chi pensò che il mondo si poteva migliorare, oggi saremmo una colonia dei nazisti. Scherniva alcuni anarchici che frequentavano gli stessi posti che frequentava lui. Che idee strane erano quelle anarchiche? Ameno quelli avevano una idea, per strana che fosse, mentre lui aveva soltanto lo spinello, il cicchetto, e bruciare i suoi anni in seno al niente.
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