Giovedì, 25 Aprile 2024

Di calice in calice

Gesualdo da Venosa

Gesualdo da Venosa Gesualdo da Venosa | © n.c.

Oggi non ci spostiamo troppo dai confini pugliesi, andiamo in terra lucana dai nostri vicini con cui condividiamo le bellezze del nostro mar ionio per degustare il Gesualdo da Venosa, 100% Aglianico – Aglianico del Vulture DOP 2013 14,5%

Ci troviamo nell’entroterra lucano (provincia di Potenza) al confine con la Puglia dove la Cantina di Venosa ha sede circondata dai suoi vigneti tra cui quelli destinati ad Aglianico, posizionati nella parte nord orientale della provincia di Potenza, allevati a spalliera ad un’altezza che va tra i 400 ed i 450 m s.l.m. La vendemmia avviene a fine ottobre selezionando le uve, rigorosamente raccolte a mano, in casse da 10 – 12 Kg nelle prime ore del mattino e trasportate subito dopo in cantina. ?azienda riferisce che la vinificazione avviene in fermentini orizzontali rotativi e macerazione pellicolare a temperatura controllata da 23° a 26° C. per circa 10 giorni, completamento della fermentazione alcolica e malolattica in serbatoi inox e trasferimento immediato in botti di rovere francesi da lt. 225 – 300 per 9 mesi circa e viene imbottigliato al 50% con vino affinato in serbatoi di acciaio inox. Viene commercializzato dopo almeno 4 mesi dall’imbottigliamento.

Venendo alla nostra degustazione ?analisi visiva presenta un vino limpido dal colore rosso rubino con note granate, consistente nella rotazione nel bicchiere. ?analisi olfattiva ci permette di capire che è un vino con una carica aromatica intensa, abbastanza complesso nel numero di famiglie aromatiche ritrovate di qualità fine.

Il classico floreale che ricordano fiori certamente non più freschi mentre il fruttato richiama frutti rossi tipo frutti di bosco o prugne sotto forma di confetture, non nascondo di aver percepito una certa mineralità (sarà dovuta ai terreni di origine vulcanica) oltre alla classica impronta data dalla botte di un delicato tostato.

La fase gusto/olfattiva delinea un vino secco, caldo ed abbastanza morbido, fresco, abbastanza tannico (si potrebbe dire un tannino gentile) ed abbastanza sapido. Di corpo ed anche equilibrato, abbastanza intenso, abbastanza persistente; un vino di qualità fine. Lo stato evolutivo è pronto ciò denota ancora gradi di affinamento con il tempo. A mio parere lo possiamo considerare un vino armonico.

È questa sua armonicità non poteva che creare un abbinamento “armonico” con uno dei tanti piatti della tradizione pugliese, il capretto con le patate sapientemente tagliato da gli amici della Macelleria Vitale e cucinato questa volta da mia suocera (coadiuvata da mia moglie) che con la tradizione in cucina va a braccetto.

E come accennavo ?abbinamento è risultato armonico, il Gesualdo riesce tranquillamente a tener testa alla succulenza del capretto che assieme ad una buona speziatura ed alla tendenza dolce (per via degli amidi contenuti) delle patate di contorno creano un piatto deciso e ricco di sapori. Ad ogni sorso questo vino così vellutato con la sua leggera nota amara riempie la bocca pulendola dalla patina grassa.

Una bella scoperta questo vino è devo ringraziare i miei genitori che trovatisi in zona hanno ben pensato di portar via un pezzo di enologia lucana.

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