Terremoto, nel 1962 anche Manduria tra i luoghi colpiti dal sisma | © n.c.Cinquantaquattro anni fa le zone dell’Irpinia e del Sannio furono colpite da un terremoto violento quasi quanto quello scatenatosi ad Amatrice il 24 agosto scorso. In quell’occasione ventuno persone trovarono la morte e circa 16mila furono allontanate dal luogo del disastro.
Una settimana dopo il tragico incidente che interessò le due città dell'Appennino campano, una scossa colpì anche l’intera Grecia. Le onde sismiche furono così potenti che, viaggiando attraverso il sottosuolo, raggiunsero persino la Puglia, causando danni alle abitazioni delle province baresi e salentine. Come si legge in un articolo apparso sul quotidiano nazionale “La Stampa” del 29 agosto 1962, la scossa che proveniva dalle regioni balcaniche raggiunse il tacco d’Italia verso mezzogiorno, «provocando pochi danni, ma molta paura». Si legge infatti che «coloro che si trovavano in casa hanno sentito tintinnare i vetri, scricchiolare i mobili, crepitare gli intonaci» tanto da dover abbandonare le abitazioni, riversandosi sulle strade. Lo «scrollone tellurico» colpì le città che vanno da Bari in giù, fino a Lecce. «La scossa – spiegava l’inviato speciale del giornale torinese – è durata pochi secondi e, come ho detto, non ha provocato danni di rilievo». Ovviamente, una situazione del genere destò tanta preoccupazione tra gli abitanti della regione, che si sentirono minacciati. Tra le città citate dall’articolo che subirono più danni, il quotidiano cita proprio Manduria, «dove – spiega il giornalista – alcune case si sono screpolate». Fortunatamente, a parte i danni architettonici, non si registrarono morti.
Antonio Dinoi
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