Mercoledì, 2 Luglio 2025

Salento Puglia e mondo

In tre anni duemila pazienti visitati senza passare dal Cup. Per un medico sospensione per tre mesi

Visite a nero per mezzo milione di euro, indagati 4 medici del Santissima Annunziata

Guardia di Finanza Guardia di Finanza | © La Voce di Manduria

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura interdittiva, emessa dal gip di Taranto su richiesta della Procura della Repubblica jonica, nei confronti di un medico accusato di aver svolto attività privatistica senza dichiarare i relativi proventi al fisco. Lo stesso avrebbe sfruttato le apparecchiature diagnostiche dell’Ospedale S.S. Annunziata di Taranto omettendo di versare la dovuta quota di competenza dell’Asl.

Il provvedimento del gip Benedetto Ruberto, su proposta del sostituto procuratore della Repubblica Lucia Isceri, è stato emesso al termine di una complessa ed articolata attività di indagine condotta da militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto nei confronti di medici, attualmente e in passato in servizio presso il reparto di gastroenterologia del presidio ospedaliero tarantino.

Ai medici coinvolti nella vicenda sono stati contestati i reati di abuso d’ufficio e truffa in danno dello Stato.

In sintesi, sarebbe stato accertato che i medici nel corso dell’orario di servizio effettuavano visite mediche specialistiche, in regime di intramoenia, con l’ausilio di personale infermieristico, utilizzando indebitamente apparecchiature e dispositivi sanitari di cui avevano la disponibilità in ragione del proprio ufficio, appropriandosi dei compensi ricevuti dai pazienti e violando anche gli obblighi di registrazione al C.U.P. (Centro Unico Prenotazione ASL). In tal modo, i medici avrebbero tratto profitto personale in danno dell’ospedale che sopportava interamente i costi delle prestazioni erogate e in danno della sanità pubblica, posto che venivano allungati i tempi di attesa nelle liste di prenotazione del CUP.

Tali fatti sarebbero stati confermati dai numerosi pazienti sottoposti a visite mediche specialistiche.

Nel corso delle indagini, inoltre, sono state effettuate perquisizioni presso la struttura ospedaliera che hanno consentito di sottoporre a sequestro copiosa documentazione medico-sanitaria e appunti personali attraverso i quali è stato possibile accertare che le visite specialistiche, effettuate secondo le predette modalità, hanno cagionato un danno alla azienda sanitaria di circa mezzo milione di euro, nel periodo dal 2015 al 2018, a fronte di visite effettuate “in nero” nei confronti di quasi 2000 pazienti.

Al momento dell’accesso dei militari, uno dei medici è stato colto in flagrante mentre stava effettuando una visita privata ad un paziente senza prenotazione al CUP e ne aveva appena terminata un’altra analoga.

Il quadro probatorio così delineato, in relazione ai reati ipotizzati ed alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, ha permesso al gip competente, anche in considerazione delle valutazioni espresse dalla Procura, di disporre la misura interdittiva dai pubblici uffici e dal servizio medico per la durata di 3 mesi nei confronti di uno dei medici coinvolti. Sono state sottoposte a sequestro anche somme di danaro relative ai compensi indebitamente percepiti per il cui esatto ammontare sono in corso ulteriori valutazioni da parte della Procura di Taranto.

Le condotte contestate agli indagati hanno formato oggetto anche di una segnalazione alla competente Corte dei Conti per le valutazioni sul danno erariale cagionato dai 4 medici indagati.

Gli sviluppi investigativi odierni testimoniano l’attenzione operativa che la Guardia di Finanza costantemente riserva al presidio della spesa pubblica sanitaria.

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1 commento

  • C.F.
    mer 22 luglio 2020 07:36 rispondi a C.F.

    Nel caso specifico si tratta di una distorsione, con presunto illecito a scopo di lucro, del regime di intramoenia. Tuttavia se si guarda con attenzione alle motivazioni per cui l'allora governo Berlusconi (Lega+Pdl+Udc) introdusse l'intramoenia, al modo in cui fu regolamentata e (tuttora) applicata, a chi si stracciava le vesti per introdurre questo ignobile strumento, ci si rende conto che quel governo criminale composto da criminali, volle solo accontentare gli appetiti dei professionisti, a cui stava stretto il già consistente stipendio pubblico. Ma la memoria è corta ed oggi vogliamo farli tornare a decidere, letteralmente, delle nostre vite. L'intramoenia è una vergogna che non ha eguali in Europa. Serve una scelta netta: o nel pubblico o nel privato.

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