
Quando sono entrati in classe, hanno trovato l’aula priva di finestre e l’intero istituto era un cantiere aperto con lavoratori e macchinari all’opera. Così ieri le mamme degli alunni dell’istituto Giovanni XXIII di Avetrana hanno trovato la scuola dei propri figli. La decisione delle mamme, quelle degli studenti di due classi più disastrate, era prevedibile: prendere i propri figli e riportarli a casa. L'inconveniente ha però provocato molto nervosismo anche sui social con condanna unanime nei confronti delle istituzioni scolastiche e comunali accusate di scarso rispetto per l’utenza e assenza d'informazione sullo stato di disagio provato dagli scolari al rientro dal lungo ponte delle vacanze natalizie e dell’epifania.
Cosa era successo. Il plesso della scuola elementare e per l’infanzia di via Giuseppe Mazzini ad Avetrana, necessitava da tempo di importanti interventi di ristrutturazione e manutenzione delle parti murarie e degli infissi. In accordo con la dirigenza scolastica e con l’amministrazione comunale da cui dipendono i lavori, si era deciso di approfittare del lungo periodo vacanziero per fare intervenire l’impresa incaricata. Per motivi sconosciuti, poi, pare che i tempi preventivati non siano bastati per completare tutto, così anche ieri le squadre dei muratori si sono presentate nel cantiere riprendendo regolarmente l’opera. Qui ci sarebbe stato un corto circuito nelle informazioni. Per alcuni sarebbe stata la ditta a non comunicare il ritardo, per altri a dimenticarsi di comunicarlo alle famiglie sarebbe stata la scuola e gli uffici comunali della pubblica amministrazione.
La realtà è stata sotto gli occhi di tutti ieri: calcinacci ovunque, materiale di edilizia accatastato, transenne con i tubolari e la rete di colore arancio per delimitare i passaggi delle maestranze che andavano su è giù per ogni dove, macchinari in funzione e, per due aule, finestre assenti. Uno spettacolo che non è piaciuto alle mamme e ai papà che accompagnavano i piccoli alunni delle cinque classi di scuola elementare e tre di scuola per l'infanzia ospitate al piano terra.
Per due scolaresche, quelle le cui aule non avevano finestre, è stato impossibile soprassedere, mentre per le altre, grazie alla mediazione del corpo docente e dei responsabili dell’istituto, si è deciso di stringere i denti per permettere in qualche modo le lezioni. Che si sono svolte con grande disagio per tutti, scolari, docenti e personale dell’impresa compresi.
La rabbia e le proteste sfociate sul posto si sono poi trasferiti sui social interessando anche la politica. A sentirsi particolarmente colpita dall’accaduto, è stata la consigliera comunale di minoranza, Lucia Vacca (l’amministrazione è retta da una maggioranza di centrodestra con sindaco di Forza Italia), che ha pubblicato su Facebook le foto «dello scandalo» accompagnate da un post: «Questo – si legge - è il rispetto che si ha per la scuola e per i bambini? Scuola sporca e totalmente in disordine nonostante l'azienda avesse avvisato l'amministrazione comunale, che come suo costume – conclude Vacca -, non ha avvisato la scuola di questi disagi. Ho allertato gli uffici di competenza», conclude.
Nazareno Dinoi
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