
«Se avessero dato retta al generale Nicola Silletti e al sottoscritto, ora la Xylella non avrebbe invaso il brindisino e il barese». A parlare così è Dario Iaia, sindaco di Sava, nel tarantino (Fratelli d'Italia), da dove proviene l’ultimo allarmante bollettino sulla malattia degli ulivi, undici piante infette su undici esaminate: il cento per cento della positività. Un dato preoccupante, motivo di risentimento del primo cittadino del comune jonico che se la prende con la Regione Puglia colpevole di aver sottovalutato il fenomeno. Un sospetto divenuto conferma dopo un incontro avuto ieri tra il sindaco e il generale Silletti il cui esito è diventato occasione di attacco politico. «Ho avuto il piacere di incontrare il generale Silletti – fa sapere il sindaco di Sava - e di scambiare con lui qualche battuta sulla vicenda Xylella. Tutte le mie convinzioni – prosegue la nota - sono state confermate: vale a dire che la questione è stata gestita in modo irresponsabile dalla Regione Puglia che non è stata in grado di isolare il patogeno quando era il momento di farlo». Per Iaia che sposa la teoria della eradicazione totale e preventiva delle piante potenzialmente infette, il governo regionale avrebbe dovuto seguire la strada più drastica «così da impedire la diffusione sino al nostro territorio». Il risultato è una triste realtà. «I tecnici dell’Arif – dice Iaia - sono stati nelle campagne savesi e su 11 campionamenti da Xylella, tutti sono risultati positivi al patogeno con l’obbligo conseguente per i proprietari di procedere immediatamente alla eradicazione degli ulivi». Il sindaco insiste. «Se, come sostiene il generale Silletti ed umilmente anche il sottoscritto, si fosse proceduto alla eradicazione già nel 2015 non dando spazio alla demagogia, oggi non avremmo avuto la Xylella anche nell’alto Salento, nel brindisino e nel barese».
Il piano per fronteggiare la Xylella messo in piedi dall’ex commissario delegato del governo, Silletti, comandante dei carabinieri forestali della Puglia ora in pensione, prevedeva il taglio di tremila alberi d’ulivo tra già infettati e potenzialmente tali. Questo per creare un cuscino di isolamento che avrebbe impedito l’avanzare del batterio. Piano che fu contestato e bloccato proprio grazie alle pressioni del governo regionale.
Ora la malattia è una realtà con cui fare i conti e farli in fretta. Secondo la Coldiretti il «male» avanza con una velocità di due chilometri al mese ed ha toccato già il brindisino, la Piana degli Ulivi di Ostuni, in particolare dove sono stati già diagnosticati alberi malati. Gli ultimi dati sono visibili nel portale istituzionale www.emergenzaxylella,it, che riporta i certificati delle infezioni da Xylella. Oltre agli undici ulivi in agro di Sava, direzione San Marzano di San Giuseppe, dove l’infezione si sta diffondendo a vista d’occhio. Sono invece sette gli infetti nella Piana degli ulivi monumentali in agro di Ostuni (tra Villanova e Costa Merlata) e di un olivo che rappresenta, invece, un nuovo focolaio in agro di Ceglie Messapica, poco distante dal confine con la zona Contenimento in direzione Cisternino.
Nazareno Dinoi
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