"Piena fiducia nella magistratura innanzi alla quale saranno chiariti tutti gli aspetti della vicenda caratterizzata da complessi risvolti giuridici". Cosí l'amministratore della cooperativa "La Nuova Luce" commenta attraverso il suo avvocato, Eligio Curci, l'inchiesta che lo riguarda. Assicurando la totale "correttezza dell'operato della cooperativa", "sempre improntato al rispetto delle regole sia per offrire una adeguata assistenza agli ospiti sia pera ssicurare ai propri dipendenti il riconoscimento dei loro diritti", l'avvocato fa sapere che "l'attività continua regolarmente con l'auspicio che quanto prima l'amministratore sarà messo nelle condizioni di chiarire ogni aspetto e dimostrare la legittimità e buona fede del suo operato" .
Il rappresentante legale della cooperativa contesta, infine, le notizie diffuse "a dir poco frettolosamente".
I carabinieri del Nas hanno notificato questa mattina un provvedimento di misura interdittiva per un anno a carico del rappresentante legale della cooperativa contrstanfogli il reato di truffa a danno della Asl per circa 230mila euro di fatture emesse per prestazioni che secondo la magistratura non sarebbero mai state eseguite.
Anche la Asl ionica ha diffuso un comunicato sulla stessa vicenda.
"Gli uffici Asl interessati - si legge - hanno collaborato, su precisa volontà degli inquirenti, fornendo quanto richiesto in sede di indagini preliminari. I centri diurni interessati prosegue - afferiscono a due Ambiti territoriali del versante occidentale della provincia ionica; nello specifico - si precisa - il servizio convenzionato si riferisce ad attività socio-riabilitativa per pazienti disabili".
"L’affidamento alla cooperativa in questione - fa sapere ancora la Asl - scaturisce da esiti di bandi di gara comunali ad evidenza pubblica per la gestione del servizio ex art. 60 Regolamento Regionale 4/2007. L’Ambito in cui ha sede il centro diurno e la ASL - rimarca l'azienda pubblica - compartecipano al 50% al rimborso della spesa relativa alla retta di frequenza del centro. I singoli Comuni si attivano per il rimborso della quota sociale, qualora le famiglie non abbiano i mezzi per farvi fronte, attraverso i Buoni Servizio regionali".
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
2 commenti
Fabio
mer 21 luglio 2021 01:19 rispondi a Fabioringraziamo il jobs act che ha sdoganato definitivamente la mafia negli appalti e nella schiavizzazione dei lavoratori
Domenico
mer 21 luglio 2021 04:47 rispondi a DomenicoCredo che le cooperative, essendo strutturate con un consiglio di amministrazione, probi viri e altri organi di controllo della gestione esecutiva e amministrativa, normalmente siano in grado di autotutelarsi e di garantire una corretta esecuzione degli obblighi contrattuali. La cronaca nazionale, tuttavia, ci consegna impietosamente, anche una realtà di pseudo Coop con un dirigente padre padrone, un CdA di fedelissimi incaricati, non scelti dai soci, un'assemblea chiamata a ratificare un bilancio incomprensibile e soci spesso sottopagati sfruttati e ricattati dal bisogno di lavoro. In altri casi è la pubblica amministrazione che, con gare al massimo ribasso, consentendo agevolazioni contributive e retributive, condanna i soci allo sfruttamento. Spero, per i beneficiari caso diverso.