Situazione sanitaria sempre più drammatica nel carcere di Taranto per il focolaio di coronavirus che ha sinora contagiato 36 detenuti ed altri sono in attesa di tampone. Almeno un’altra trentina quelli a rischio di infezione perché hanno condiviso la stessa cella di positivi accertati. Quasi tutti non presentano sintomi, mentre uno con polmonite bilaterale da Sarc-Cov2 è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Moscati e un altro con sintomi lievi trasferito ai domiciliari. L’ala maggiormente interessata è quella dell’alta sicurezza che è stata completamente isolata dalle altre sezioni. Ma il virus è riuscito a superare le misure perché ieri sono risultati positivi detenuti lavoranti che soggiornano in reparti distanti dalla fonte del focolaio.
Per questo da ieri le cucine sono state chiuse e i pasti sono stati serviti da un’impresa esterna. Il nervosismo e la paura cominciano a produrre i primi effetti così ieri e l’altro ieri dalla sezione massima sicurezza è partita una «battitura», caratteristica forma di protesta dei detenuti che battono ritmicamente oggetti di metalli contro le sbarre. Suoni inquietanti per chi vive la realtà carceraria spesso preludio di forme di ribellione più severe. La direzione del carcere affidata nelle mani della dottoressa Stefania Baldassarre che deve fare i conti con una situazione che potrebbe esplodere da un momento all’altro. La direttrice che è in costante contatto con gli uffici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve fare i conti anche con un servizio sanitaria deficitario di una direzione medica. L’ex dirigente sanitaria della struttura, la dottoressa Fernanda Gentile, ha dato le dimissioni da alcuni giorni e la Asl non ha ancora provveduto a sostituirla. E senza una figura che coordini la risposta sanitaria in un’ambiente superaffollato preso d’assalto dal virus, le sperane di vincere sono ridottissime. E il rischio lo si può solo immaginare.
Attualmente i detenuti sono 689 (a fronte di una capienza massima di 304) oltre a 310 agenti di polizia penitenziaria e 33 persone tra amministrativi ed educatori. La direttrice Baldassarre ha chiesto ai suoi superiori l’attivazione della nuova ala completata da poco che potrebbe contenere duecento detenuti. Quella sezione, staccata dal blocco principale, diventerebbe così un reparto Covid. Il personale del Dipartimento di prevenzione ha preso in carico il difficile caso.
Ma è l’aspetto sanitario interno l’anello debole del sistema. Lo ricorda l’ex direttrice dimissionaria, dottoressa Fernanda Gentile che se la prende con l’azienda sanitaria pubblica da cui dipende l’assistenza medica nel carcere. «Preciso intanto di essermi dimessa prima che scoppiasse il focolaio e se l’ho fatto è perché mi sentivo abbandonata dalla Asl», afferma la dottoressa che spiega così le sue ragioni. «Dopo quattro anni di richieste mai ascoltate – dice – sono stata costretta a lasciare; non si può lasciare una struttura simile con un solo dirigente medico e quattro medici effettivi quando l’organico ne prevede undici con due dirigenti. Stessa cosa per gli infermieri, negli ultimi anni se ne sono andati una decina che non sono stati rimpiazzati».
Nazareno Dinoi
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10 commenti
Sara
ven 25 giugno 2021 09:37 rispondi a SaraSe non ha sbagliato a scrivere, si legge alcune agenti, poi se ha centrato il discorso e toccato qualche altro nervo scoperto, alla popolazione di Taranto e da dove passano, in Campania o a Santa Maria di Leuca, importa poco! Semmai peggiora la situazione! Ma la responsabilità qui dov'è? Paga sempre pantalone?? Fare meno i brillanti agli aperitivi! Così la gente non sa i fatti vostri! Ma qualcuno crede che la gente che vi legge abbia scritto in testa gioconda??!!
Cataldo D.
gio 24 giugno 2021 12:26 rispondi a Cataldo D.Interessante questa discussione, tra tutti gli artcoli su questo allarme che a chi non è stato mai in galera neanche a fare visita interessa e come! Soprattutto se deve fare da cameriere a chi ci entra e esce accoppiati o in comitiva a farsi selfie. Dove sono stati nel ultimo anno e mezzo? Di cosa stiamo parlando? Qui si parte già da una direttrice generale che si è dimessa! Ci sarà stato più di un motivo...
Tre cani
mer 23 giugno 2021 08:07 rispondi a Tre canicasellante s. m. e f. [der. di casello]. – 1. Guardiano delle strade ferrate che abita in un casello; cantoniere. 2. Nelle autostrade a pagamento, la persona che, in un casello, è addetta alle operazioni relative al ppedaggio. Oppure un controllore :) di cosa vi infervorate?
Casellante
sab 19 giugno 2021 06:05 rispondi a CasellanteCome ci è arrivato il covid nel reparto di massima scurezza? Con una farfalla? Forse e dico forse, sarebbe l'ora di monitorare gli spostamenti di alcune agenti, che hanno fatto su e giù dalla Campania come se nulla fosse nonostante non abbiano li la residenza ad esempio, tra zone rosse, arancioni DPCM ecc. Scriviamo al dap?
Antonio G
sab 19 giugno 2021 08:23 rispondi a Antonio GCome fai a sapere di alcuni agenti che fanno su e giù dalla Campania? Purtroppo dare colpa agli agenti è troppo facile e scontato… io dico che ci sono diversi modi per poter contrarre il virus.. te ne elenco solo qualcuno… colloqui visivi con i familiari, visite mediche fuori dall’istituto, nuovi arrestati, processi, trasferimento di detenuti…. Poi ancora da qual che si dice tutti gli agenti penitenziari, educatori, e area sanitaria è negativa al tampone… quindi mio caro casellario ti ripeto è troppo semplice dare colpa sempre agli AGENTI PENITENZIARI…. Poi magari mi spieghi il tuo nick visto che in qualsiasi istituto penitenziario esiste un ufficio “casellario” dove sono depositati gli effetti personali dei detenuti…
Orlando
gio 24 giugno 2021 08:17 rispondi a OrlandoIo penso che su un forum non debba spiegarti proprio niente. Il problema qui è ben altro! Salute pubblica! Mi divaghi sulle cause che tutti riguardano fuorché gli agenti penitenziari, ma dov'è la profilassi?? A maggior ragione in un istituto di pena! Per il resto non ascoltando quel primo casellante, lo abbiamo visto quanti contagi ci sono stati. La legge è uguale per tutti.
Tarantino
mer 23 giugno 2021 07:58 rispondi a TarantinoFanno uscire un "comunicato" ufficiale e non al giorno.. è evidente che esce di tutto. Detto questo, È UN CASO GRAVE che riguarda tutti, non solo chi entra e esce da quel penitenziario! ed è l'unico in Italia. Quanto ci basta. Altro? I contagi sono aumentati e sono asintomatici, ne vogliamo fare un caso nazionale? Già lo e! È chiaro che qualcosa non ha funzionato.
Giovanna V.
mer 23 giugno 2021 09:28 rispondi a Giovanna V.Magari ha preso un pettegolezzo, se ne dicono tante... come dici tu... E ma tu ci hai spiegato per filo e per segno tutta la situazione. Premettendo che casellante! è colui che lavora in un castello autostradale ecc.Oimèee :)
Antonio S
mer 23 giugno 2021 12:33 rispondi a Antonio SO è uno che lavora in un ufficio casellario come ti innervosisce e mi pare suggerisci tu, o qui vengono superate di grosso le barzellette sui carabinieri. Ti ricordi il caso del casellante che al ingresso del casello della Puglia vedeva entrare di tutto e di più? Ha denunciato il fatto e piuttosto è stato denigrato e anche minacciato! Ne hanno parlato tutti i tg ma niente! Ad ogni modo, o casellante: addetto al casello autostradale, o come la pensi tu, sempre equivalente di un portiere di palazzo è. Vede i fatti di tutti, ma qui mi pare ne avesse preso la segnalazione anche il presidente di regione.
Stefano
sab 26 giugno 2021 02:59Certe volte navigando su internet per altro già di grave, trovi delle notizie proprio assurde. SCUSATE!!! ma in una situazione incredibile come questa, dove ci sono più contaghiati in un solo posto che in un'intera regione!! se non pensi subito agli AGENTI PENiTENZIARI, a chi si deve pensare?!?! Chi garantisce la sicurezza?! Chi non lo ha fatto?!?! Ma fate il vostro dovere! Che qui se si è arrivati a ciò qualcuno non lo ha fatto! Diversamente se avete queste abitudini, non ci venite a mangiare nei ristoranti, se non sapete neanche che cos'è la profilassi. Credono proprio che la gente si faccia prendere in giro a loro piacimento.