I progressisti di "Manduria Lab" intervengono sul tema della gestione dei rifiuti e lamentano la mancanza di «un'azione di verifica condivisa delle modalità e dei risultati della raccolta differenziata, al fine di coinvolgere i cittadini, accrescendone la motivazione a ben operare».
«Non è dato sapere - proseguono in un comunicato stampa - se e quali benefici di tipo economico la città abbia ricavato dal conferimento dei materiali avviati al riciclo né quale destinazione essi abbiano avuto. Molte lagnanze ha suscitato presso cittadini e turisti il modo in cui la raccolta dei rifiuti è stata effettuata nelle Marine».
Tra le segnalazioni ricevute i progressisti ricordano i contenitori insufficienti presso le spiagge e ad oggi rimossi, senza adeguato preavviso, con la stagione balneare ancora in corso; isole ecologiche in numero insufficiente e non sufficientemente segnalate; rifiuti differenziati mescolati insieme sui mezzi di raccolta; difficoltà nel contattare il gestore per il prelievo a marciapiede degli ingombranti.
«Sicuramente - prosegue il comunicato - la mancanza di una adeguata valutazione “a valle”, unita allo scarso senso civico di molti, ha avuto la sua parte nel perpetuare, anno dopo anno, disagi agli utenti, deturpando ulteriormente il volto del nostro litorale». E ancora. «Riteniamo che una iniziativa pubblica di confronto tra il gestore e la cittadinanza attiva, le organizzazioni di categoria, i comitati di quartiere, le associazioni ecc. possa portare ad individuare degli aspetti migliorativi del servizio e ad incentivare comportamenti virtuosi da parte dei cittadini. Lo abbiamo chiesto in una nota inviata all’attenzione dell’Amministrazione Commissariale del Comune di Manduria - concludono i progressisti - e per conoscenza alla dirigenza della IGECO, poiché riteniamo che sia giunto il momento di fare il punto della situazione su un servizio che costa alle tasche della cittadinanza circa 30 milioni di euro».
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