Il comitato per la tutela del territorio associato a Italia Nostra di Avetrana, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Taranto per indagare sulla presunta omissione di atti da parte del sindaco di Sava, Dario Iaia, per non aver permesso l’acceso agli atti relativi al progetto del depuratore di Sava realizzato ma mai utilizzato.Nella denuncia viene riportata la risposta che l’assessore ai Lavori pubblici di Sava avrebbe fornito ai richiedenti per giustificare la mancata consegna dei documenti in questione: «… a seguito di appurata ricerca negli archivi della sede comunale – si legge - non si è riscontrata la presenza fisica del faldone contenente la documentazione degli atti richiesti. Questa amministrazione provvederà ad effettuare un’ulteriore ricerca appurata, negli archivi storici situati in diversa sede, ed informarVi successivamente di eventuali riscontri in merito”».
Sempre nell’esposto gli ambientalisti di Avetrana chiedono di sapere l’esito di una precedente denuncia presentata a giugno del 2017 da un gruppo di avetranesi e redatto dall’avvocatessa di Erchie Anna Macina, divenuta poi parlamentare dei 5 Stelle, in cui si chiedeva di indagare sulle procedure di concessione di permessi ambientali relativi al depuratore consortile Manduria-Sava previsto in zona Urmo Belsito-Specchiarica.
Lo scopo dei denunciati è di fare luce sull’abbandono del depuratore di Sava mai entrato in funzione e sulla conseguente scelta di investire altro denaro pubblico per realizzare una nuova opera, quella sulla costa manduriana, costosa e impattante dal punto di vista ambientale.
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