"Scacco alla torre", prime assoluzioni

"Scacco alla torre", prime assoluzioni | © n.c.Prime assoluzioni nel procedimento penale denominato “Scacco alla torre”, nato dall’inchiesta condotta dalla polizia di Manduria e culminata a gennaio del 2009 con 51 arresti, gran parte di manduriani, per reati associativi in materia d’armi da fuoco, estorsioni, traffico di stupefacenti, eroina e coca in primis. Tra gli imputati anche Andrea Bruno, fratello di Ciro, storico boss torrese della Sacra Corona Unita: finalizzati allo spaccio di droga ed estorsioni. Ieri mattina il giudice delle udienze preliminari, Valeria Ingenito, ha assolto Alessandro D’Amicis (nella foto a destra). All’imputato che era difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo, gli è stata riconosciuta l’ampia formula assolutoria del non luogo a procedere dove aver scontato quasi sei mesi di detenzione. Assolti solo dal reato associativo, invece, gli altri manduriani, Cesarino Fugazzaro e Rosa Gioia (moglie del presunto boss Daniele D’Amore), difesi dagli avvocati Bullo e Giuseppe Sernia. Per loro il pubblico ministero, Mariano Buccoliero, aveva chiesto 4 anni di reclusione. Il giudizio si è svolto con il rito abbreviato. Rinviati a giudizio tutti gli altri 20 imputati che rispondono al nome di Emidio Carella, Leonardo Daggiano, Daniele D’Amore, Danilo D’Amore, Cosimo Luca D’Amore, Piero D’Amore, Santa De Fazio, Graziella Fugazzaro, Maurizio Indirli, Filippo Locorotondo, Carlo Lupo, Giampiero Mazza, Vito Moro, Giuseppe Nicola Moscogiuri, Aldo Gino Portogallo, Carlo Saturno, Antonio Stano, Giovani Stano, Pietro Tondo, Giuseppe Vaccaro. Tutti quanti sono implicati in un secondo procedimento in corso al tribunale di Lecce dove gli imputato devono rispondere di accuse formulate dall’antimafia.

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