Quando il Giannuzzi vedeva parti plurigemellari | © n.c.Quarantasei anni fa come oggi, la «Gazzetta del Mezzogiorno» decise di dedicare un piccolo spazio sul suo giornale per un articolo che si discosta un po’ dai classici articoli di cronaca nera che vi ho riproposto nel corso degli ultimi mesi. Il 16 giugno 1970 il quotidiano pugliese rese pubblica la notizia di una giovane che all’ospedale di Manduria diede alla luce ben tre maschietti. Nulla di strano, se non fosse per il fatto che i tre neonati nacquero «con un certo anticipo»: secondo quanto riportato dal giornalista, «i tre bambini sono nati infatti, al settimo mese e mezzo». La neomamma, una ventiquattrenne di Maruggio, fu quindi "obbligata" ad affrontare intense ore di travaglio, al termine del quale «dieci minuti dopo il primo maschietto, è venuto al mondo il secondo e quindi dopo una mezz’ora il terzo». Nell’articolo furono riportati, oltre ai nomi dei neonati, anche il loro peso: il primo pesava 1500 grammi, il secondo 1600 e il terzo, più piccolo, solo 1200 grammi (basti pensare che un bimbo intorno al settimo mese di gravidanza è grande poco meno di 40 cm!). Fu ovviamente citato il personale del reparto di ostetricia del «Giannuzzi» che assistette la giovane maruggese durante il suo primo parto, in cui diede alla luce tre splendide creature che – fa sapere l’autore dell’articolo - «per ora stanno bene anche se sono stati posti nell’incubatrice».
Antonio Dinoi
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