
Processo da rifare per due imprenditori manduriani che in primo e secondo grado sono stati condannati a due anni e otto mesi di carcere ciascuno con l’accusa di avere evaso l’Iva per circa 28mila euro. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna con rinvio alla Corte di appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto. I due presunti evasori che sono difesi dall’avvocato Lorenzo Bullo che ha curato il ricorso alla Corte suprema, dovranno essere nuovamente giudicati dalla corte d’appello che sarà composta da giudici diversi.
Secondo l’accusa, nel 2017 i due imprenditori, A.M. e F.S., al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, avrebbero in concorso tra loro, indicato elementi passivi fittizi (rispettivamente Iva per complessivi 28.200 euro e costi indeducibili per 127.500 euro), avvalendosi di fatture emesse da un’impresa di costruzioni estera per lavori inesistenti.
Tutti reati contestati dalla difesa che ora, alla luce delle indicazioni fornite dagli ermellini, potrà riproporre le eccezioni alla nuova sezione della Corte di Appello.
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1 commento
Marco
mar 21 marzo 2023 10:46 rispondi a MarcoQuei 28 mila euro basteranno per la parcella dell' avvocato??? E le spese processuali????