
«Sulle autorizzazioni rilasciate al mega impianto di compostaggio di Erchie ci sono troppe ombre per le quali sono stati presentati anche esposti alla Procura ed è ora che qualcuno dia delle risposte». A chiederlo è stata la parlamentare grillina di Erchie, Anna Macina che ieri ha portato lo spinoso argomento all’attenzione della Camera dei deputati.
Intervenuta nel dibattito sulle nuove norme del referendum propositivo, la portavoce del M5S ha preso come riferimento la petizione popolare fatta nel suo piccolo comune che ha raccolto più di tremila firme di cittadini contrari all’impianto privato da 80 mila tonnellate che produrrà energia elettrica dai rifiuti. «La volontà dei cittadini che osteggiano fortemente l’opera – ha detto Macina – è stata prima dileggiate e poi disattesa dalla mancanza di risposte».
La parlamentare ha poi lanciato delle accuse agli amministratori comunali accusandoli di incapacità e inappropriatezza. «Capaci solo – ha detto – di una serie di fallimenti con due ricorsi contro l’impianto in questione rigettati dal Tar e poi dal Consiglio di Stato». Macina, da sempre molto attiva nella lotta ambientalista, ha concluso il suo intervento con l’impegno di andare avanti «al fianco dei cittadini per la mia Erchie».
Alla luce delle recenti pronunce del Tar e della Cassazione, la società Heracle, proprietaria della centrale, ha ripreso i lavori che avranno una durata di 10 mesi e richiederanno l’impiego di una forza lavoro di circa 100 unità tra operai comuni ed operai specializzati, per poi ridursi a 20 unità per la fase di gestione a regime.
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