Quello era il tempo in cui, se uno era nato fuori dal matrimonio, veniva considerato peggio di una bestia immonda. E quello dovette andare fuori dal suo paese per trovare chi lo sposasse. Ci riuscì, però adesso dovette dire a sua moglie di quel “segreto”. Era pur vero che quella era scappata da casa perché suo padre era rimasto vedovo e lei, unica femmina rimasta di dieci figli, avrebbe dovuto fare da mamma ai fratelli rimasti, e non voleva, ma si aspettava qualcosa di più. Chi gli avrebbe dato una casa a quello? Riuscì a comprare un poco di suolo ed a costruire lì la sua casa, una stanza per volta, e lì ci mise anche sei figli. Ora quella casa è solo un ricordo per Nino. La casa bianca che suo padre dipingeva a calce ogni primavera fu venduta e ne costruirono una moderna. Non ci passa più da quel posto che lo vide bambino. Ha molti ricordi belli, ma anche pessimi, e vuole conservare quel poco che ha vissuto di bene, e dimenticare i maltrattamenti di suo padre. Vuole che la casa bianca rimanga un sogno, non l’incubo che fu davvero.
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