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I miei bisnonni come un souvenir a profitto di altri

I miei bisnonni come un souvenir a profitto di altri I miei bisnonni come un souvenir a profitto di altri | © n.c.

Nell’ambito dell’iniziativa «Manduria nell’800» si svolgerà questa sera, organizzato dalle associazioni manduriane “Make Manduria”, “Società di danza” e “Popularia onlus”, il corteo storico degli sposi a rievocare le nozze tra la contessina Sabini di Altamura e Don Tommaso Schiavoni-Tafuri di Manduria ai quali è attribuito il primo impianto di barbatelle di Primitivo a Manduria.

Pubblichiamo, in proposito, il parere in merito espresso da una diretta discendente di quella storica coppia, Anna Schiavoni, figlia di don Tommaso Schiavoni e pronipote di quel don Tommaso Schiavoni le cui nozze con la contessina di Altamura saranno rievocate in questa occasione. Un evento che la signora Schiavoni definisce una «invenzione della tradizione» e la storia dei sui parenti come «un souvenir da vendere a profitto di altri».


Caro Nazareno, domani riparto da Manduria. Volevo solo segnalarti che non ho nulla a che vedere con l’iniziativa di ricordare, sabato 25, il matrimonio dei miei bisnonni Tommaso e Rosina. Lo scopo di questa ennesima invenzione della tradizione (il matrimonio avvenne ovviamente ad Altamura) mi sfugge e non posso non fare il paragone col silenzio totale di Manduria in occasione del bicentenario della nascita di Nicola Schiavoni, il 18 marzo dell’anno scorso. L’unico mazzo di fiori portato quel giorno (dalla sottoscritta) al suo monumento, sarà certamente sembrato una stravaganza fuori moda.

Cerco di avere un rapporto sereno col passato, che qui a Manduria è la storia della mia famiglia e della sua decadenza, ma non sempre ci riesco. Se restassi a Manduria per questa estemporanea “celebrazione”, penso che mi sentirei come quei pellirosse che vivono chiusi nelle loro riserve, vendendo souvenir ai turisti, in buona parte discendenti di quelli che hanno tolto loro tutto.

Se noi discendenti di Tommaso e Rosina Schiavoni abbiamo perso tutto, o quasi, è certamente in massima parte colpa nostra: pensavo però, qui nella mia piccola riserva indiana all’ombra della grande casa in cui sono cresciuta, di conservare almeno quel nome onorato che mi pare non sia stato mai messo in discussione. Adesso anche quel nome è diventato un souvenir, da vendere a profitto di altri. No, grazie, non ci sarò.

Anna Schiavoni, 21 maggio 2019 - San Gemini, Terni


Anna Schiavoni è stata funzionaria della Ong Cocis (Coordinamento delle organizzazioni non governative per la Cooperazione internazionale allo sviluppo). E’ stata impegnata nel campo della cooperazione, del sostegno all’ambiente e l’aiuto dei popoli più sfortunati del mondo. Ha preso parte nel 1992 alla “Conferenza di Rio sull’ambiente: il futuro deve attendere”, nel 1995 al Vertice delle Nazioni Unite sullo “Sviluppo sociale”.

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