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Distorsione di caviglia: come gestirla al meglio

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La distorsione di caviglia è un disordine muscolo-scheletrico che interessa la popolazione attiva e sportiva. Le donne sembrano essere più colpite degli uomini. La distorsione più comune è quella laterale in base alla sua gravità i tempi di ripresa variano da 2 settimane fino a 6 settimane.

Una diagnosi precoce aiuta a risolvere e gestire più velocemente le fasi di guarigione.

La prima cosa da eseguire è proteggere l’articolazione traumatizzata da ulteriori traumi. L’applicazione di ghiaccio in maniera intermittente per non più di 20 minuti posizionato sulla zona gonfia aiuta a controllare il dolore. Se avete a portata di mano del ghiaccio spray, badate bene a non spruzzare per più di 5-10 secondi su una medesima zona. L’uso del ghiaccio infatti può essere terapeutico tuttavia se protratto può dare degli effetti avversi quali ustioni più o meno superficiali. Una calza elastica compressiva o semplicemente una cavigliera può aiutare anch’esso a ridurre il dolore, migliorare il senso di posizione e la stabilità dell’articolazione e a ridurre il gonfiore. Posizionare due cuscini sotto la caviglia coinvolta aiuta anch’esso a migliorare l’edema.

Ma il vero è dilemma è: camminare o non camminare? La verità sta nel mezzo. Questo vuol dire che bisogna camminare e quindi caricare sulla caviglia in maniera ottimale. Il carico ottimale lo si ottiene sulla base dei sintomi che si avvertono sulla caviglia. In linea di massima questi si possono controllare correggendo la velocità del cammino, la distanza percorsa, il tempo di cammino e la decisione di utilizzare un canadese dal lato opposto alla caviglia distorta per le lesioni più gravi.

Trascorsi i primi 4-5 giorni dall’evento traumatico è importante iniziare un percorso riabilitativo con un fisioterapista sufficientemente qualificato volto a ridurre ulteriormente il dolore, migliorare i movimenti attivi, incrementare la forza muscolare persa, aumentare la stabilità, ottimizzare la partecipazione sociale e ritornare allo sport praticato.

Purtroppo per vari motivi si dà poca importanza alla riabilitazione, con la conseguenza di una sensazione di cedimento della caviglia, instabilità, debolezza e maggior probabilità di andare incontro ad altri eventi distorsivi che non fanno altro che aggravare la condizione. Poche sedute di fisioterapia dilazionate nelle tempistiche giuste aiutano a raggiungere gli obiettivi precedentemente esposti e a fare prevenzione secondaria. Utilizzare solo un tutore senza eseguire fisioterapia crea più stabilità all’articolazione per via del ridotto movimento che apporta. Il focus principale deve essere rivolto ad esercizi propriocettivi tali da facilitare la reattività neuromuscolare durante movimenti potenzialmente instabili come semplicemente stare in equilibrio su una gamba.

Bisogna sapere che, una distorsione non adeguatamente trattata, ha un’alta probabilità di recidiva nell’arco dei 6 mesi successivi, la probabilità si normalizza dopo 2 anni.

In ragion veduta i clinici non dovrebbero consigliare solo di stare a riposo per tot giorni e poi riprendere le attività precedentemente svolte come se non fosse successo mai nulla. Non è una buona pratica. Questo può risultare in maggiori risorse economiche spese per affrontare il problema.

Matteo Erario, dottore fisioterapista

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