
Una sede distaccata dell'ufficio di esecuzioni penali esterne del tribunale di Taranto (Uepe) è attiva a Sava con lo scopo di facilitare, proprio attraverso un accompagnamento graduale, coloro che hanno qualche piccolo conto in sospeso con la giustizia attraverso la riabilitazione, reinserimento e recupero nel tessuto sociale.
Si tratta di uno sportello che si rivolge in sostanza ai soggetti in esecuzione di misure alternative alla detenzione senza trascurare l'importante funzione informativa rivolta però anche alle famiglie di chi è in esecuzione di pena detentiva.
A chiarire in una conferenza stampa la portata di quest'iniziativa è stata la direttrice dell'Uepe di Taranto, Angela Intini, i funzionari del servizio sociale Concetta Giorgino e Giovanna Boccadamo ed il responsabile dell'ufficio di piano, ambito territoriale 7, Raffaele Salamino. A fare gli onori di casa in aula consiliare a Sava c’era il primo cittadino Dario Iaia e l'assessore ai servizi sociali, Roberta Friolo.
“Lo sportello savese – ha precisato Angela Intini – può rappresentare il fiore all'occhiello dell'uepe. E' un servizio rivolto alla comunità ed è lo strumento che consente ai cittadini di ritornare sul territorio con un comportamento diverso rispetto a quello della devianza. Parliamo di soggetti che, dopo aver scontato la condanna all'esterno, così come da un monitoraggio svolto, hanno maggiori possibilità di essere recuperati”.
“E' un servizio messo a disposizione dei comuni appartenenti all'ambito territoriale 7. Sta già funzionando bene – ha sottolineato il sindaco - ed ha sede presso i servizi sociali in piazza Risorgimento. Fornisce informazione e consulenza a chi può accedere a misure alternative alla detenzione, come la messa alla prova o l'affidamento ai servizi sociali. Ne sono orgoglioso perchè, in questa maniera, il nostro comune fornisce un contributo concreto ala società”.
“Ad oggi – ha precisato l'assessore Friolo – è l'unico sportello attivo nel versante orientale della provincia di Taranto. La rilevante affluenza già registrata in questa prima fase di rodaggio, ci ha indotto ad aprire lo sportello due volte al mese, così come richiestoci dall'utenza. Non comporta oneri finanziari per il comune di Sava atteso che l’attività viene svolta dal personale del uepe in sinergia con i nostri servizi sociali nella forma di sistema integrato di servizi e interventi progettuali volti ad ottenere benefici in favore dei soggetti coinvolti”.
Da più parti ieri mattina, è stata evidenziata appunto proprio l'importanza del reinserimento perchè il carcere non debba rappresentare la soluzione finale. Riabilitare anche per convenienza della società stessae perchè fondamentalmente,citando Margaret Mazzantini, “nessuno si salva da solo”.
“In alcuni casi – ha precisato Salamino – si è visto come quel personale sia diventato parte integrante delle aziende, tanto da essere poi assunto a tempo indeterminato.” Naturalmente, è un percorso che si può concretizzare, così come hanno precisato i relatori, soltanto promuovendo una sinergia tra lo sportello, le attività produttive, compresi i consulenti del lavoro, le imprese ed i sindacati di categoria, affinchè invitino le aziende ad accogliere nel proprio tessuto produttivo persone che possono essere riabilitate.
Il lavoro, come tutti sanno, nobilita l'uomo ma in casi difficili dove l'individuo può aver commesso qualche piccolo errore, può rappresentare l'antidoto a delinquere.
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