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MANDURIA - La regina dell’Amarone rosso Docg della Valpolicella, provincia di Verona, Camilla Rossi Chauvenet, crede nel Primitivo di Manduria. L’imprenditrice del Nord Est, tra le più conosciute e impegnate donne del vino italiane, è la nuova proprietaria della Masseria Cuturi di Manduria, circa 270 ettari di cui 25 dedicati alla coltura della vite, e circa 80 ettari di uliveto tra Manduria e San Pietro in Bevagna, nota anche per l’omonimo bosco. Con la sua azienda di famiglia, «Massimago», la giovane imprenditrice padovana ha acquisito la totalità delle quote societarie della Cuturi, comprese quelle appartenute al giornalista Bruno Vespa, credendo fermamente nel progetto di rilancio della storica masseria manduriana, culla del Primitivo. Dopo i successi ottenuti con l’ Amarone 2010, incoronato da Slow Wine, la viticoltrice veneta ritiene che il “Primitivo di Cuturi, fatto da agricoltura biologica, possa rappresentare il nuovo testimone dell’eccellenza del vino italiano nel mondo e di una tradizione vinicola, quella manduriana, che ha ben pochi rivali in Europa”.
La responsabilità produttiva della nuova Cuturi resterà nelle mani del manduriano Fabio Daversa, amministratore unico della società subentrato da maggio a Salvatore Mero che ha dimostrato sin da subito grande competenza e determinazione nel progetto di rilancio dell’azienda dove è nato nell’800 il mito del Primitivo. La scelta dell’amministratore, giovane d’età ma con una lunga tradizione famigliare nel campo vinicolo, dimostra l’impegno dei nuovi investitori per far rivivere lo splendore della Masseria all’epoca di Don Tommaso Schiavoni, attraverso un mix di innovazione e tradizione, con una forte integrazione con tutta la comunità di Manduria.
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