
''La tragedia di Gaza continua a rappresentare una ferita aperta per tutta la comunità internazionale. Voglio essere chiaro: quello che accade nella Striscia è sempre più inaccettabile''. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani tenendo un'informativa al Senato sugli sviluppi delle crisi in Ucraina e Medio Oriente.
"Voglio ribadire qui con forza che l’Italia è a favore della nascita di uno Stato che permetta al popolo di Palestina di realizzare il proprio sogno: vivere in sicurezza a casa propria, in pace con Israele", ha poi detto il ministro, ribadendo anche un altro punto "con chiarezza: "Riconoscere uno Stato senza prima creare le condizioni per la sua nascita non produrrebbe alcun effetto, se non quello di allontanare la pace".
"Senza sventolare bandiere di comodo, lavoriamo concretamente, in maniera operativa, per la nascita di un vero Stato palestinese, creando in questo modo le premesse per la soluzione a due Stati", ha rivendicato il ministro, sottolineando che "naturalmente Hamas non potrà avere alcun ruolo nel futuro Stato palestinese".
E ancora: ''Lo abbiamo ribadito in tutte le sedi e lo voglio ribadire anche qui in quest’Aula: siamo fermamente contrari al piano israeliano di occupazione della città di Gaza e a ogni ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi dalla Striscia''.
''Da tempo ha continuato Tajani diciamo che le scelte del governo Netanyahu sono andate ben oltre una reazione proporzionata, violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario. Troppe vittime, troppi bambini sono morti e continuano a morire a Gaza City e nelle altre parti della Striscia dove Hamas continua a farsi scudo della inerme popolazione civile. Da nonno e da padre dico che questa carneficina deve finire subito''.
Per Tajani, "occorre resistere alla tentazione di forzare una conclusione della crisi con atti unilaterali dagli effetti imprevedibili; auspichiamo che quanto accaduto a Doha martedì non offra un pretesto a chi vuole far saltare il banco", ha detto parlando del raid israeliano a Doha contro la leadership di Hamas.
"Seguiamo da vicino la vicenda della Global Sumud Flotilla", ha spiegato ancora il ministro, affermando che "ai 58 cittadini italiani che partecipano all’iniziativa garantiremo, come abbiamo voluto assicurare insieme al presidente del Consiglio, assistenza diplomatica e consolare".
"Come abbiamo sempre fatto per i cittadini italiani fermati in Israele per iniziative analoghe ha sottolineato -, ho chiesto all’Unità di Crisi del ministero di restare in stretto contatto con la portavoce italiana della Flotilla. La nostra ambasciata a Tel Aviv è stata attivata e, su mia istruzione, ha sensibilizzato le autorità israeliane sul rispetto dei diritti di tutti i connazionali presenti sulla Flotilla, fra cui anche alcuni parlamentari. Ho chiamato il ministro degli Esteri Sa’ar per sensibilizzarlo personalmente sulla questione".
Quindi Tajani ha ricordato che "l’Italia è in prima linea in maniera concreta e operativa per portare tutti gli aiuti umanitari possibili nella Striscia di Gaza, il governo si è reso disponibile con gli organizzatori a mettere a disposizione i canali istituzionali per la consegna degli aiuti a Gaza".
"Le legittime critiche nei confronti" delle azioni di Israele "non devono mai alimentare un nuovo antisemitismo in Italia e in Europa come quello che portò alla Shoah", ha poi ammonito il ministro degli Esteri. ''In nome della pace abbiamo tutti il dovere che il clima di odio non si estenda in altre parti del mondo'', ha aggiunto Tajani.
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