
Giorni o settimane: quanto potrebbe durare la guerra tra Israele e Iran? Secondo un funzionario israeliano, citato dal 'Times of Israel', l'operazione israeliana potrebbe durare dalle due alle tre settimane: i tempi dipendono dalle decisioni prese dai vertici politici sulla portata della campagna. "C'è una serie di obiettivi militari che possiamo completare abbastanza rapidamente", continua. "Se si decide di estendere" la campagna "ad altri obiettivi, come simboli governativi, obiettivi economici e così via, allora ci vorrà più tempo", aggiunge, indicando che lo scopo è quello di arrivare a un accordo nucleare più forte tra l'Iran e le potenze occidentali. Israele mira, afferma, a "causare danni sufficienti per tornare alla diplomazia e raggiungere un buon accordo".
A pensare che il conflitto possa non concludersi a breve è anche Daniel B. Shapiro, fino allo scorso gennaio responsabile per il Medio Oriente al Pentagono e ora all'Atlantic Council, il quale è convinto che "mancano settimane, non giorni, alla fine" di questa storia. A suo avviso potrebbero andare avanti per settimane le ostilità tra Israele e Iran, dopo l'attacco israeliano a siti militari e di arricchimento dell'uranio nella Repubblica Islamica e la risposta di Teheran.
Lo scorso anno, ricorda il New York Times, i due Paesi hanno avuto uno scontro con raffiche brevi e limitate che solitamente si concludevano nel giro di qualche ora ed entrambi cercavano strategie per allentare le tensioni. Da venerdì scorso invece, dall'avvio delle operazioni israeliane, Iran e Israele affermano che andranno avanti per tutto il tempo necessario, ampliando la portata degli attacchi. E, sintetizza il Nyt, così il conflitto sembra destinato a durare almeno una settimana, con Israele che appare intenzionato a proseguire fino alla distruzione con la forza o con nuovi negoziati del programma di arricchimento dell'uranio dell'Iran e Teheran che trasmette segnali sullo stop al programma, mentre Israele non ha capacità note di distruggere un sito sotterraneo per l'arricchimento.
Ha colpito con facilità il principale sito di arricchimento a Natanz, ma scrive il giornale non ha le bombe 'bunker buster' di fabbricazione americana necessarie per distruggere un sito sotterraneo più piccolo nei pressi di Fordo. E, secondo il Nyt, gli israeliani sperano che i loro attacchi contro altri obiettivi siano sufficienti a portare l'Iran a fermare le operazioni a Fordo, per la cui distruzione gli americani hanno tutto il necessario, munizioni e aerei.
"Israele continuerà ad andare avanti, in un modo o nell'altro, fin quando l'Iran non avrà più capacità di arricchimento afferma Shapiro Ormai è chiaro che se Israele lascerà irrisolto questo punto, la sua campagna avrà fallito". Per Sanam Vakil di Chatham House, l'Iran sembra lontano dal capitolare. "Per ora non vedo alcuna resa da parte di Teheran dice, citata dal Nyt E' molto difficile che l'Iran rinunci ai suoi diritti sull'arricchimento, mentre il programma iraniano sembra sempre operativo e l'Iran è intatto come Stato". "Il loro obiettivo afferma è sopravvivere, infliggere danni e dimostrare la loro resilienza".
Molto dipenderà da Trump e per Shapiro sarebbe determinante un'eventuale scelta dell'Iran di accelerare sull'atomica invece di optare per il compromesso. "Finirà quando Trump deciderà di porvi fine, cosa che probabilmente accadrà quando riterrà che l'Iran è pronto al compromesso", commenta Yoel Guzansky dell'Institute for National Security Studies di Tel Aviv. Una svolta che però gli osservatori ritengono per ora improbabile.
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