
"Dobbiamo trovare la capacità di creare staffette generazionali. Abbiamo un problema legato all'incapacità di riuscire a creare un ponte tra generazioni che riesca a sdoganare l'impatto delle nuove tecnologie". Lo ha detto l'amministratore delegato di Bnl, Elena Goitini, in collegamento con Adnkronos dal forum Teha di Cernobbio.
"C'è un gap importante ha poi aggiunto guardando ai giovani su tutto il fenomeno delle competenze: dal numero dei laureati, all'abbandono, alla povertà educativa. Dobbiamo cominciare a trattare le nuove generazioni non come fonti di statistiche ma risorse reali da includere e questo passa attraverso la capacità di riuscire ad ascoltarli davvero, per mettere in piedi qualcosa che sia veramente attrattivo per loro", ha spiegato ancora l'ad di Bnl.
"Il digital divide è molto ampio. L'Italia non può non essere in corsa, ma le aree per migliorare sono molto ampie. Abbiamo la necessità di integrare la tecnologia nel ridisegno dei processi produttivi e vale per la totalità dei settori. Riuscirci richiede di investire moltissimo in competenze. Il paradigma umano più macchina costituisca il futuro. Per colmare il gap dell'Italia serve accelerare e questo si fa muovendosi in un contesto regolato ma non over regolato", ha detto Goitini che ha aggiunto: "C'è un maggiore livello di attrattività del Paese Italia, ma ci sono due freni: la rigidità delle forme contrattuali e i salari. Combinati, creano una situazione che determina l'incapacità di riuscire ad avere un'ascesa più facile fuori dai confini".
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