Mercoledì, 14 Maggio 2025

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Ciafani (Legambiente): "Green Deal opportunità per Europa più competitiva"

Ciafani (Legambiente): "Green Deal opportunità per Europa più competitiva" © Adnkronos

“Il Green Deal europeo è stata una straordinaria intuizione da parte della Commissione europea per rendere più competitivo il Vecchio Continente. E' stato solo in seconda battuta un piano di decarbonizzazione molto demonizzato, ma se si fa tutto quello che già cinque anni fa venne inserito all'interno del Green Deal per prevedere un'indipendenza energetica e di accaparramento delle materie prime da parte del vecchio continente, questo renderà l'economia e l'industria europea molto più competitiva a livello internazionale. Se lo si demonizza, ideologicamente, si vuole in qualche modo condannare l'Europa a dipendere dagli altri continenti e sarebbe un grave errore”.  

Così Stefano Ciafani, presidente Legambiente, durante il convegno 'L’Europa forte è l’Europa del Green Deal: competitiva, rispettosa e indipendente', in occasione della due giorni di Fondazione Ecosistemi al Forum Compraverde Buygreen a Roma.  

“Il Gpp continua ad essere un pezzo fondamentale dell'economia circolare, non c'è transizione ecologica senza economia circolare e non c'è economia circolare senza acquisti verdi spiega Purtroppo da una parte il Paese continua a fare passi, non velocissimi, ma comunque in avanti sul tema della differenziazione dei rifiuti urbani o di origine produttiva, sulla realizzazione degli impianti di riciclo, soprattutto nel centro-sud, dall'altra quello che ancora manca è l'anello fondamentale degli acquisti verdi per creare nuove opportunità a chi realizza manufatti riciclando materia che deriva dalle filiere di recupero e di raccolta differenziata".  

"Questo problema si risolve solo se gli acquisti verdi diventano una priorità per le pubbliche amministrazioni, che devono essere formate e devono formare persone che su questo lavorano, perché è una materia complessa, che prevede competenze che possono essere costruite, ma se i Comuni, le Regioni, le stazioni appaltanti popolari non credono alla centralità di questa filiera industriale, si farà sempre la fatica che si è fatta in questi anni”, conclude. 


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