Lunedì, 7 Luglio 2025

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Blackout elettrici, cosa fare: danni, risarcimenti e diritti dei consumatori

Blackout elettrici, cosa fare: danni, risarcimenti e diritti dei consumatori © Adnkronos

"Cresce la frequenza dei blackout a causa del caldo. Nei giorni scorsi numerosi blackout hanno in poche ore colpito varie città italiane dal Nord al Sud, lasciando al buio negozi, uffici e semafori per diverse ore non senza disagi diffusi. Non si tratta di fenomeni isolati o casualmente collegati: complici le alte temperature e il sovraccarico della rete elettrica questi fenomeni saranno sempre più frequenti. A farne le spese sono stati soprattutto i cittadini e i commercianti, molti dei quali hanno subito danni economici non indifferenti". A fare il punto l'avvocato Agostino Sola di Immobiliare.it. 

"Quando si associano danni al blackout spiega si pensa spesso a lunghi periodi senza corrente ma anche interruzioni brevi, ripetute o accompagnate da sbalzi di tensione possono avere ripercussioni importanti: frigoriferi che smettono di funzionare, router bruciati, lavatrici danneggiate, scorte alimentari da buttare, terminali di pagamento bloccati. A volte, il danno economico di un’interruzione di pochi minuti può superare quello di un blackout prolungato. Le associazioni dei consumatori lo denunciano da tempo". 

"La tutela principale in caso di disservizio sottolinea spetta ai consumatori grazie alla normativa Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), che distingue due tipi di compensazione. Secondo quanto riportato nell’Atlante del consumatore, i clienti hanno diritto a un indennizzo automatico in bolletta in caso di interruzioni prolungate: per utenze in bassa tensione, il limite è 8 ore nei piccoli comuni e 4 ore in città; l’indennizzo parte da 30 euro, con aumenti proporzionali in base alla durata e alla frequenza. Questo indennizzo è riconosciuto senza necessità di fare domanda, ma non copre i danni materiali, per esempio, un elettrodomestico rotto o il cibo buttato via". 

"Invece avverte per ottenere il risarcimento dei danni causati da sbalzi di tensione, picchi, interruzioni brevi o danni materiali, è necessario inviare: un reclamo scritto al distributore o al venditore, allegando, ad esempio una descrizione dell’evento; una documentazione fotografica o tecnica del danno; fatture di acquisto o riparazione. Se il reclamo non riceve risposta entro 30 o 40 giorni (a seconda del tipo), si ha diritto a un ulteriore indennizzo da ritardo (25-75 euro). In caso di rigetto o silenzio, ci si può rivolgere al servizio di conciliazione Arera o a un’associazione di tutela". 

"Già nel 2003 ricorda Agostino Sola dopo il grande blackout nazionale, Arera aveva sottolineato in un comunicato la necessità di una rete elettrica più resiliente. Nel 2005 e 2007, l’Autorità è tornata a richiamare i distributori su investimenti, qualità e prontezza degli interventi. Nel più recente rapporto annuale 2025, Arera sottolinea che il problema è strutturale: 'con l’aumento delle temperature e la digitalizzazione diffusa, la tolleranza verso disservizi energetici è sempre più bassa'. L’Autorità ha avviato indagini sulla qualità del servizio nelle città più colpite e richiesto alle società di rete un piano straordinario di adeguamento". 

Cosa può fare il cittadino? L'avvocato spiega che "si può: segnalare il disservizio al distributore locale (E-Distribuzione, Areti ecc.); conservare prove dei danni, foto, scontrini, relazioni tecniche; inviare un reclamo formale (Pec o raccomandata) entro 6 mesi. Se il reclamo viene ignorato o respinto, si può ricorrere alla conciliazione Arera o alle associazioni dei consumatori. In caso di danni significativi e documentabili, valutare l’azione legale o collettiva". "I blackout fa notare non sono sempre prevedibili, ma la loro frequenza e gravità non possono essere considerati normali. Le reti elettriche vanno potenziate e le tutele economiche per i cittadini rafforzate". 


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