Ieri pomeriggio, proprio nel cortiletto del residence dove abito qui a Bari, ho assistito ad un pestaggio tra due fidanzatini (avrebbero potuto avere 17-18 anni): lui, dopo averle dato uno schiaffo (così forte da risultare udibile a me che abito al quarto piano del palazzo), alle grida di dolore e di paura della ragazza, ha chiesto scusa ed è corso a prenderle un po’ di ghiaccio dal vicino bar. Allarmato, scendo e vedo lei con il viso tumefatto e il naso gonfio. Alle mie domande, mi rassicura con voce visibilmente imbarazzata e ancora abbastanza choccata, dicendomi “non preoccuparti, abbiamo solo litigato”. Dopo pochi secondi, ritorna il fidanzato, il classico esempio del barese-tipo (vi lascio immaginare) che nel vedermi imbufalito come una iena per quello che aveva fatto, mi viene incontro rassicurandomi dicendo in un incomprensibile dialetto stretto “non l’ho fatto apposta, adesso è tutto apposto”. Lo guardo in un mix tra l’incazzato e il disgustato, poi mi giro verso la ragazza e le dico “se ti ha picchiato, evidentemente non tiene a te”. Subito dopo, arriva il custode che ha fatto uscire la coppia dal residence, spiegandomi che non è la prima volta che vengono qui per “discutere”.
La scena mi ha particolarmente destabilizzato, tanto da scrivere su Facebook l’esperienza. Quindi care ragazze ricordate, se il vostro ragazzo vi alza le mani mandatelo a cagare e cu butta lu sangu!
Antonio Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.