«Perché il Ministro non acquista lo stabile dove ha sede l’attuale commissariato piuttosto che spendere 2,4 milioni di euro per ristrutturare l’ex tribunale di proprietà comunale?». Se lo chiede Mimmo Breccia, leader del movimento politico “Manduria Noscia” che conti alla mano mette in evidenza le incongruenze dell’investimento che i responsabili del Ministero hanno concordato con la passata amministrazione del sindaco Roberto Massafra.
«Oltre a risparmiare – scrive Breccia -, si eviterebbero disagi, ulteriori mensilità non pagate con relative spese giudiziarie ed interessi e che l'attuale stabile in affitto (attuale sede della polizia, NdR) diventerebbe di proprietà del Ministero; mentre il Comune di Manduria – conclude il fondatore del movimento civico - rimarrebbe in possesso di una struttura (ex Tribunale) che potrebbe utilizzarsi diversamente per la comunità».
Infine Breccia lancia un ultimo dubbio. «Ma se ad oggi il Ministero non ha i soldi per pagare molte mensilità di fitto arretrate, come ha fatto a trovare i fondi per ristrutturare uno stabile del quale non entrerà nemmeno in possesso?». Secondo Breccia, insomma, lo Stato, per tramite del Ministero dell’Interno, sarebbe un malpagatore tanto da meritarsi lo sfratto da parte del proprietario dello stabile occupato dal commissariato di Manduria.
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1 commento
Valentino Prezzemolo
ven 4 maggio 2018 10:40 rispondi a Valentino PrezzemoloIl Ministero non acquista lo stabile semplicemente perché è la normativa che gli pone limiti alla possibilità di acquistare beni immobili. Il Ministero dovrebbe infatti dimostrare la sussistenza dei requisiti di “indispensabilità” e “indilazionabilità” che come è evidente, mancano! Dunque acquistando l'immobile verrebbe violata una specifica normativa.