Prefettura, riunione sul depuratore | © La Voce di ManduriaQuali «interessi superiori» si celano dietro le «repentine e contraddittorie» scelte del sindaco Roberto Massafra e della sua maggioranza nell’individuazione del sito del costruendo depuratore consortile di Manduria e Sava? Lo chiede il consigliere comunale di Forza Italia, Arcangelo Durante, in un esposto presentato ieri alla Procura della Repubblica di Taranto. Nella denuncia composta da tre pagine e da alcuni documenti filmati allegati, il capogruppo azzurro lascia intendere l’esistenza di una regia occulta capace di modificare gli orientamenti politici i cui effetti, scrive, «incideranno in maniera irreversibile sul territorio, sull’economiae sugli investimenti che tanti cittadini hanno effettuato nel corso degli anni, con danni incalcolabili sul turismo e sull’ambiente». Prima di esporre i particolari degli eventi, il consigliere di opposizione lancia inquietanti collegamenti con i fatti recenti di cronaca. «E’ evidente – scrive - che tali salti del fossato sono stati supportati da forti motivazioni che mai sono state comunicate; di fatto – aggiunge - abbiamo di seguito assistito a un blitz dell’antimafia che rileva, come appreso sulla base di notizie giornalistiche, un abbraccio mortale tra politica e sacra corona unita a Manduria.
Ed ecco i «salti del fossato» su cui Durante chiede di indagare per scoprire eventuali responsabilità di natura penale. Il 7 aprile 2017 una delegazione di figure istituzionali del comune di Manduria (consiglieri e assessori) concordava a Bari, alla presenza di dirigenti della Regione Puglia, di spostare l’ubicazione del depuratore in località «Serpenti», lontano quindi dalla costa. Il sindaco Roberto Massafra si diceva pubblicamente entusiasta di tale scelta arrivando a sostenerla in diverse interviste. Convinto di ciò, spiega sempre Durante nella sua denuncia, il primo cittadino fa convocare persino un consiglio comunale per il 14 aprile nel corso del quale avrebbe dovuto ratificare la delocalizzazione del depuratore nel nuovo sito individuato a Bari (Serpenti, ndr). Quel giorno, ricorda Durante, la seduta consiliare saltò per mancanza del numero legale e il giorno dopo, in seconda convocazione «avviene un colpo di scena che lasciava sgomenti: la delibera viene ritirata». Cosa è accaduto in una notte? Chi è intervenuto? «Da quel giorno – sostiene il portavoce di Forza Italia nel consiglio comunale –, la maggioranza Massafra è ingessata ed ostaggio di chissà quale logica». Sino al 5 giugno quando, sempre secondo Durante, avviene un altro colpo di scena: un nuovo consiglio comunale approva a maggioranza «una delibera del “niente” che indica strumentalmente come un sito (contrada Laccello), mai preso in considerazione nelle sedi istituzionali». Cosa ha fatto cambiare idea al sindaco? Su questo Durante chiede di indagare.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
