Un altro colpo della criminalità è stato portato a segno in una cantina del Primitivo. L’altro ieri sera, venerdì 6 aprile, ad essere rapinato è stata il centro vendita vini della Cooperativa Pliniana di Manduria. I banditi, tre, tutti con il volto coperto da passamontagna, uno armato di pistola, hanno fatto irruzione negli uffici dello stabilimento situato sulla circumvallazione manduriana. In quel momento, era l’orario di prechiusura, erano presenti due dipendenti e un socio che terrorizzati hanno alzato le mani senza opporre resistenza. Quello armato si è avvicinato ad uno degli impiegati obbligandolo con la pistola puntata ad aprire la cassa dove era contenuto l’incasso. Arraffate le banconote, i tre malviventi hanno lasciato il locale dileguandosi a piedi oltre l’ingresso dello stabilimento dove c’era ad attenderli un’auto con a bordo un quarto complice. Nel frattempo, riavutisi dallo spavento, i dipendenti hanno dato l’allarme ai carabinieri che sono arrivati poco dopo.
Il bottino, ancora da quantificare, si aggirerebbe intorno ai duemila e cinquecento euro. Poco, rispetto a quanto si trovava in cassa poche ore prima. Durante la pausa pranzo, infatti, l’addetto all’amministrazione aveva depositato in banca gli incassi dei giorni precedenti. Il presidente della cantina, Giovanni Dinoi, ha appreso la notizia da Roma dove si trova per impegni aziendali.
L’attività investigativa condotta dai carabinieri della stazione e del nucleo operativo della compagnia di Manduria, è iniziata immediatamente raccogliendo delle preziose testimonianze grazie alle quali si è saputo il tipo di auto con la quale i quattro rapinatori si erano allontanati attraverso la vicina circumvallazione. Si tratta di una Fiat Uno vecchio tipo di colore azzurro che i carabinieri hanno trovato ieri mattina abbandonata in una stradina di campagna nel rione Poverella, non molto distante dalla cantina dove era stata compiuta la rapina.
L’autovettura è stata trasportata nel deposito della caserma a disposizione degli specialisti del reparto scientifico per la raccolta di impronte ed altri particolari che potranno facilitare le ricerche e l’individuazione degli autori del crimine. Molto utili saranno le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza il cui contenuto è al vaglio dei carabinieri. Quello dell’altro ieri è l’ennesimo atto predatorio ai danni di attività industriali agricole della città Messapica. Il più recente, un mese fa, è stato quello ai danni dell’azienda «Pesare» dove i malviventi si sono impossessati di macchinari e attrezzature agricole per un valore di circa ventimila euro. In precedenza la stessa visita l’avevano avuta le aziende del vino “Felline”, “Alessia Perrucci”, “Cantore di Castelforte” e “Cantolio”, tutte di Manduria.
N.Din.
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