Continua lo stato di agitazione dei 23 dipendenti ex «La Cascina» che da nove giorni occupano pacificamente il Municipio di Manduria. I lavoratori ex socialmente utili che da anni si occupano della manutenzione dei beni comunali, sono momentaneamente senza stipendio perché il comune di Manduria non ha provveduto ad espletare la nuova gara d’appalto scaduta già a settembre del 2016. Andati in proroga sino a dieci giorni fa, ora la garanzia occupazione e la continuità dei servizi resi alla città potranno essere garantiti solo con una nuova gara che tarda a decollare.
Messi da parte i politici per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali, tutto ora è nelle mani dei vari uffici che, secondo i lavoratori, non si starebbero muovendo come invece dovrebbero. «Ci avevano assicurato che oggi sarebbero partite le carte per la pubblicazione del nuovo bando, ma qui è tutto fermo ed abbiamo l’impressione che tutti stiano aspettando il commissario prefettizio», hanno affermato ieri i disoccupati del presidio permanete.
In effetti l’incartamento è ancora sul tavolo del dirigente dell’Ufficio tecnico, ingegnere Emanuele Orlando il quale, avendo ricevuto l’altro ieri la delega dal sindaco dimissionario, Roberto Massafra, dovrà controllare la regolarità del capitolato e di tutte le schede tecniche prima di affidare il faldone al settore economico finanziario per la necessaria copertura finanziaria. Toccherà allora al dirigente di area, dottore Aldo Marino, fare le sue verifiche prima di attestare la regolarità e trasmettere tutto alla stazione unica appaltante che provvederà alla pubblicazione vera a propria. Nel frattempo si sarà insediato il commissario prefettizio che in teoria potrebbe voler mettere mani a sua volta sulle carte. Procedure, comunque, che si dovranno necessariamente velocizzare per due motivi: per dare lavoro ai disoccupati in lotta ma anche per garantire i servizi di manutenzione che per il perdurare della interruzione stanno diventando delle vere e proprie emergenze. Per non attendere la nuova aggiudicazione, per la quale occorreranno non meno di quattro mesi (salvo ricorsi o intoppi di altra natura), si è deciso di procedere con piccole gare negoziate affidate al migliore offerente di una lista ristretta di imprese invitate. Per fare questo, però, il bando di gara da cinque milioni di euro deve essere stato già pubblicato. Da qui l’urgenza per farlo.
N.D.
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