Un po’ di tempo fa mi è successo di raccontare ad una mia amica mamma che Diego, mio figlio, dovrà mettere un divaricatore del palato per migliorare i fonemi e correggergli il morso. Io sono rimasta scioccata dalla sua reazione, che è stata una domanda: «ma non hai paura che i bambini lo prendano in giro a scuola?».
Ovviamente ho avuto un momento di esitazione, poi ho pensato a mio fratello, alla mia famiglia, ho pensato al mio dolore di sorella, ho pensato a tutto quello che la mia famiglia ha passato e passa ancora e allora non ho provato rabbia, ma ho capito che il mondo non può cambiare se non ci mettiamo mai al posto dell’altro.
Ho risposto alla mia amica, mamma anche lei, che il mondo cambia se anche noi siamo disposti a cambiare il modo di pensare. Mio figlio non non avrà paura dei giudizi altrui perchè ha imparato che ognuno ha la sua di strada da percorrere che non è fatta di performance, ma di vita.
Mio figlio ha la fortuna-sfortuna di vivere una disabilità, ha imparato a non ritenere suo zio come un «diverso», ha imparato che se anche lo zio ai nostri occhi può apparire bizzarro, se ci sembra strano il suo modo di stare al mondo fatto di urletti, colpetti sul petto, di sfarfallio di mani, lo zio pur sempre sorride, lo zio c’è e ha bisogno solo di tanto amore.
Fatelo anche voi. Mettetevi al posto di qualcun altro e forse avremo qualche speranza di offrire un mondo migliore ai nostri figli.
Wanda Lonoce
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