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I vaccini e il sorpasso del marchese

I vaccini e il sorpasso del marchese I vaccini e il sorpasso del marchese | © n.c.

La notizia dei cosiddetti furbetti del vaccino, individuati tra gli amministratori, familiari e persone vicine alla politica che governa la città di Manduria, è stata da alcuni definita come un attacco gratuito della stampa. La solita e l’unica, aggiungo io.

Leggo poi commenti, pochi per la verità, di persone che in qualche modo giustificano i “sorpassi”: che male c’è a presentarsi prima della chiusura dei centri vaccinali e farsi somministrare la dose rimasta che altrimenti sarebbe stata buttata? Niente di male se ciò avviene realmente e so che che questo, in pochi fortunatissimi casi, è effettivamente avvenuto. Ma il discorso è un'altro e voglio dire la mia in proposito.

Intanto sono fermamente del parere che è meglio dieci vaccinati in più che uno solo che per diverse motivazioni rifiuta la vaccinazione. Detto questo, però, va precisato che il caso che abbiamo denunciato, tratta l’odiosa pratica del privilegio, del potere, dell’arroganza, della sindrome del marchese Del Grillo (Io sono io e voi….).

Parliamo insomma di persone che non sono andate a fine serata per farsi somministrare l’ultima dose rimasta, ma di persone sane, alcune al di sotto dei 60 anni, mai di età superiore ai 67. Persone che hanno ricevuto la telefonata con l’invito a presenerarsi nel centro vaccinale o che sono entrate direttamente avendo la chiave giusta. Le persone a cui ci riferiamo noi, non sono andate in chiusura, ma in piena fase vaccinale. Comodamente e orgogliosamente.

Parliamo di amministratori che non si sono accontentati di vaccinare solo loro stessi, ma che hanno portato anche la moglie. Di amministratori pubblici che non hanno atteso un solo minuto per far valere il proprio ruolo ottenendo la prima dose addirittura a fine febbraio, il 27 per la precisione, quando a vaccinarsi erano solo gli operatori dell’insegnamento, le forze dell’ordine e i sanitari, non ricoprendo nessuno di questi ruoli. Anche chi si giustifica con l’abusata storia dell’ultima dose da buttare, tutte storie, già sentite.

Comportamenti odiosi, di un’arroganza inaudita sulla pelle di chi attende ore al freddo per sentirsi dire che non ci sono più vaccini (è successo a tantissimi), ma soprattutto in spregio alle persone fragili e ai loro familiari che attendono pazientemente il proprio turno, ai malati di Sla che non sono ancora stati vaccinati, alle tante persone anziane che non leggono le pagine Facebook del sindaco per sapere dove e come vaccinarsi. Ecco perché i sorpassi non vanno bene e non dovrebbero essere giustificato o assolti. Da nessuno, comunque la si pensi. Ovviamente questo in un paese normale.

Nazareno Dinoi

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2 commenti

  • Giancarlo
    dom 18 aprile 2021 04:06 rispondi a Giancarlo

    Plauso al direttore per questo articolo. Qualche precisazione nel dettaglio che rafforza il concetto. Secondo le notizie date, un amministratore avrebbe ricevuto addirittura pfizer, che sarebbe riservato a diverse categorie con patologie, anche nell'ambito della somministrazione per età (patologie serie, sia pur non estremamente). Ciò, al netto degli articoli disinformativi di molta stampa nazionale, non per una qualche maggiore pericolosità (tutta da dimostrare, e in realtà si equivalgono), ma solo per un discorso di maggiore efficacia (94% contro 79%). Ovviamente vaccinandoci in tantissimi, anche un'efficacia del 79% va bene, ma qualche furbo (o presunto tale) vuole evidentemente essere protetto come i pazienti più fragili o farne una forma di status, appunto.

  • Maria
    dom 18 aprile 2021 03:01 rispondi a Maria

    E voi siete quelli che devono lavorare per il bene della collettività o siete saliti sul comune per il vostro bene, "penso più la seconda scelta "

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