Oggi giovedì, 3 dicembre. Come ogni anno, in questa giornata a noi dedicata, la disabilità è al centro della scena. Può farci sicuramente piacere avere una giornata internazionale interamente rivolta a tanti di noi, per carità. Peccato però, che nei restanti 364 giorni dell'anno i riflettori sulle nostre problematiche che sono tante e di vario genere siano sempre rigorosamente spenti.
Fatemi capire un po', come funziona? Nell'intero arco dell'anno siamo ritenuti essere una spesa improduttiva a carico dello Stato, mentre per un giorno solo diventiamo improvvisamente importanti. Che strano... Capisco, che parlare di inclusione in un periodo di pandemia come quello che stiamo ancora attraversando, dove è necessario mantenere una certa distanza tra esseri umani, possa in qualche modo stonare.
Ma questa parola, a me piace molto. E auspicherei che prima o poi non si limiti ad essere una semplice parola che viene utilizzata in un determinato periodo dell'anno, ma che diventi occasione reale di un coinvolgimento totale delle persone con disabilità, all'interno della società, in qualsiasi maniera si voglia impiegarli. Infine... Mentre Tutto Scorre, ci tengo a far presente che i disabili esistono sempre e non soltanto il 3 Dicembre di ogni anno. Perchè, a noi non servono passerelle o riflettori, ma abbiamo soprattutto bisogno di opportunità. E' così difficile da capire?
Claudio Rimoli
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3 commenti
Angela
gio 3 dicembre 2020 06:41 rispondi a AngelaCaro Claudio non sono d'accordo. Sicuramente occorre fare molto di più per raggiungere i risultati massimi per far si che la disabilità non sia più elemento di esclusione nella società e in ogni suo aspetto. Ma devi riconoscere i grandi passi in avanti fatti, sia sul piano culturale che sul piano dell'inclusione e dell'assistenza. Sei troppo giovane per sapere che la disabilità era vissuta come una vergogna da nascondere, l'impossibilità di accedere ai luoghi pubblici a causa di barriere insormontabili e di discriminazioni di ogni genere, Ma non accontentiamoci ed è incoraggiante per tutti valorizzare i risultati.
Ciro
ven 4 dicembre 2020 04:59 rispondi a CiroAngela, le faccio presente che in Italia, tranne qualche eccellenza di comuni virtuosi, quasi tutti dislocati al nord della penisola, non credo affatto, anzi ne sono certo e ne ho le prove incontrovertibili che i grandi passi avanti di cui lei parla, sia sul piano culturale, sia su quello dell'inclusione e dell'assistenza non c'è traccia e tranne il fatto che oggi la disabilità, non per tutti, non rappresenti più motivo di vergogna, e ripeto "non per tutti", di passi avanti se ne sono fatti ben pochi, in special modo qui al sud, dove non esiste nè il senso civico necessario nè la volontà di affrontare questo argomento. L'amico Claudio fa bene a ribadire, come ho già fatto io, sulla pagina del Sindaco, che dei disabili ci si ricorda solo il 3 dicembre , la disabilità non conosce date.
Angela
dom 6 dicembre 2020 10:02 rispondi a AngelaNegare che ci siano dei risultati importanti in tutti i campi che riguardano il tema disabilità negli ultimi 30 anni è come negare la luce del sole.Che non possiamo ritenerci soddisfatti è un altro discorso. Certamente siamo lontani dal superamento di tutte le problematiche sociali, economiche e culturali. Questo vale anche per altrI TEMI che attengono al superamento di tutte le condizioni che fanno differenti gli individui. ma anche in questi casi sarebbe sbagliato, ugualmente, dire che nulla è cambiato. NON serve alla causa e non è vero.