Giovedì, 25 Aprile 2024

Riflettori su ...?

Il nuovo consiglio tra silenzi e scarica barile

Il nuovo consiglio tra silenzi e scarica barile Il nuovo consiglio tra silenzi e scarica barile | © n.c.

Chi è stato sotto ricatto e sotto il giogo della mafia (presunta, per ora) può far parte del primo consiglio comunale che si insedia dopo lo scioglimento per mafia di quello precedente? Chi non è stato libero perché da imprenditore è stato soggiogato e ricattato potrà garantire libertà, serenità e lucidità nell’agire politicamente come consigliere di maggioranza? Esiste o no una questione morale che forse si vuole evitare di affrontare all’interno del nuovo corso politico manduriano? Sono questi gli interrogativi che nutrono le discussioni di quasi tutti i manduriani in questi ultimi giorni. Quasi tutti, appunto, perché dal mondo della politica cittadina l’unica risposta che Manduria ha avuto finora è un grande silenzio, che con il passare dei giorni imbarazza soprattutto la maggioranza del neo sindaco Gregorio Pecoraro, dalla quale, ancora fino a ieri sera, le uniche raccomandazioni elargite erano di non suscitare “clamore” perché in “questa fase in divenire occorrono silenzio e riservatezza”. E quale sarebbe questa fase? Forse uno spunto si può avere dai primi spifferi che arrivano dal Movimenti 5 Stelle Manduriano, dal quale, appunto, nella giornata di ieri, è filtrata quella che forse sarà la posizione assunta nei prossimi giorni: «per noi l’etica è fondamentale, quindi se lui (l'imprenditore finito nelle carte dell’antimafia, Ndr), deciderà di prendere la carica di consigliere, per ciò che ci concerne non farà parte del nostro gruppo».

Quindi, amalgamando le due posizioni finora filtrate dallo staff di Pecoraro con quelle dei grillini manduriani, la fase nella quale occorrono silenzio e riservatezza, è, forse, semplicemente la fase dello scaricabarile. Nessuno parla pubblicamente e quindi nessuno prende posizione con la conseguenza, si immagina, che il consigliere in questione sia lasciato da solo ad affrontare una situazione più grande di lui e forse più grande di chiunque altro.

Il cittadino-imprenditore che si è visto, socialmente e culturalmente solo, abbandonato e non supportato, senza scelta possibile se non quella di cedere ai ricatti e alle pretese criminali, si vedrebbe ora, da consigliere appena eletto, ancora una volta abbandonato a sé stesso (questa volta dal mondo della politica), lasciato solo e scaricato proprio nel momento in cui avrebbe bisogno del supporto di tutti. Avere in questi giorni atteggiamenti improntati al silenzio e alla riservatezza, o pensare che il problema sia solo del consigliere-imprenditore, assomiglia molto, infatti, ad un tentativo di scaricare su di lui, e solo su lui, il peso di una vicenda che forse non è solo una questione personale e che giorno dopo giorno suscita uno strano sapore di omertà politica che Manduria sperava di aver abbandonato dopo lo scioglimento per mafia del passato consiglio comunale. A parte Mimmo Breccia, finora nessuno degli altri 23 eletti in consiglio comunale ha speso una parola pubblicamente neanche per difendere, tranquillizzare, spronare o, perché no, dare qualche consiglio ad un loro collega che, ne siamo sicuri tutti, non sta passando un periodo sereno. Una vicenda umana che va oltra anche l’aspetto politico e che dà prova di come, forse, i tatticismi di convenienza politica siano più importanti e preminenti degli aspetti umani e personali ad essi legati. Forse anche abbandonando questa fase di “silenzio e riservatezza” si potrebbe dare segnali di un nuovo corso politico e sociale in una città che di danni e problemi causati da strani silenzi ne ha viste ormai troppe.

Gabrio Distratis

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA

2 commenti

  • Domenico Scialpi
    mar 20 ottobre 2020 06:27 rispondi a Domenico Scialpi

    Abbandonare la riservatezza in modo che i 30 mila giornalisti, avvocati, virologi enologi ginecologi e tuttologi possano sparare sentenze varie? No grazie.....la maggioranza e il sindaco hanno già preso le loro decisioni in merito e le comunicheranno alla cittadinanza a tempo debito......state tranquilli

    • cittadino
      mar 20 ottobre 2020 10:43 rispondi a cittadino

      "evvai" "ewwiva" l'arroganza... tutto come prima tutto come sempre ...e come diceva il marchese del Grillo : " io so io e voi nun siete un ............"

La buona sanità fatta di persone brave e perbene
La redazione - mer 20 marzo

Ciao, sono Francesco 57 anni, affetto sin dalla nascita di cerebropatia spastica. Ho deciso di chiedere un piccolo spazio alla stampa per  ringraziare il personale medico e sanitario dell'ospedale Giannuzzi di Manduria che mi ha preso in cura, ...

«Caro Gregorio, io non ero altrettanto onesto come il tuo De Caro?»
La redazione - mer 20 marzo

Caro Sindaco, caro Gregorio, prendo atto che non hai perso tempo nell’esprimere solidarietà e vicinanza al collega Antonio De Caro. A meno che non sia a conoscenza di elementi che al momento non sono noti neanche ai magistrati, ...

Conca: i fari su Bari e i mali di quella sinistra
La redazione - gio 21 marzo

Credo sia la prima volta che un sindaco reagisca così scompostamente davanti alla nomina di una commissione che dovrà decidere sull'eventuale scioglimento per infiltrazioni mafiose. Molti comuni sono stati sciolti per molto meno, Ostuni ...