Giovedì, 25 Aprile 2024

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?Confronto Pecoraro Sammarco: il maratoneta e il centrometrista

?Confronto Pecoraro Sammarco: il maratoneta e il centrometrista ?Confronto Pecoraro Sammarco: il maratoneta e il centrometrista | © n.c.

Domenico Sammarco il “centrometrista” e Gregorio Pecoraro il maratoneta. Potremmo definirli così i due contendenti alla carica di sindaco di Manduria dopo il seguitissimo dibattito politico (oltre 18mila visualizzazioni a ieri pomeriggio), organizzato dal nostro giornale e ospitato ancora nell’incantevole location dell'Hotel Corte Borromeo.

Cosi come nel primo dibattito, Sammarco era sembrato più a suo agio in quel contesto di domande e risposte veloci e rapide, questa volta, con un format più elastico e senza limiti stringenti per le risposte dei due candidati, Pecoraro ha mostrato più sicurezza nell’esposizione dei propri pensieri e nelle risposte a temi specifici, ma soprattutto è riuscito a mantenersi rilassato e calmo per tutta la durata dell’evento.

Cosa che non è riuscita a Sammarco, apparso troppo spesso nervoso ed agitato, cosi come lo erano in sala i circa dieci supporters giunti al suo seguito.

Una poca rilassatezza interrotta solo quando si parlava delle questioni del cimitero allorchè Sammarco è apparso toccato a tal punto da rasentare la commozione.

Forse la lunga e dura campagna elettorale sta presentando il conto a Sammarco che inizia a sentire la fatica di chi ha ufficializzato la propria candidatura a sindaco prima di tutti, o magari il risultato del primo turno non è andato esattamente come si sperava, ma probabilmente in questo contesto sociale e politico nel quale occorre spirito di sintesi e di conciliazione, contrapporsi con toni duri e netti ad un “avversario” (addirittura in questo caso della stessa area politica), non appare come la scelta comunicativa migliore.

Abbiamo assistito tante volte a vittorie ottenute sulle ceneri degli avversari che sono durate il battito di un ciglio. Un sorriso, una battuta, un gesto di distensione a volte sono più utili a tutti di qualsiasi altra cosa, anche elettoralmente.

Pecoraro, invece, almeno da un punto di vista comunicativo, è riuscito a recuperare il terreno perso nel primo dibattito grazie ad una ritrovata chiarezza espositiva, che però avrebbe ancora bisogno di affinarsi ed adattarsi alle esigenze comunicative contemporanee.

In definitiva le differenze comunicative e di approccio alla competizione politica tra i due possono essere condensate tutte nei minuti finali, quando Pecoraro e Sammarco hanno avuto la possibilità di scambiarsi una domanda a testa. La domanda di Pecoraro ha voluto investigare, pubblicamente, le ragioni del mancato accordo tra le due coalizioni e soprattutto i motivi che hanno fatto saltare il tavolo delle trattative tra i rispettivi gruppi. Domanda sicuramente polemica e provocatoria ma che forse in fondo nascondeva una punta di rammarico per l’essere arrivati a questo punto, come una “coppia mancata”, a contendersi qualcosa che sarebbe potuta già essere nella mani di entrambi. Un “come sarebbe potuto essere e non è stato” e forse anche una speranza di rincontrarsi un giorno? Non lo sapremo mai. Ciò che sappiamo è la domanda successivamente posta da Sammarco a Pecoraro: “Lei ha avuto sentenza di condanna per la mala gestio commessa nella sua precedente amministrazione?”.

Dopo l’imbarazzo di Pecoraro che ha tirato fuori ipotesi su probabili suoi errori amministrativi, si è capito che il caso sollevato da Sammarco riguardava una vecchia storia di stoccaggio provvisorio di alghe (depositate in contrada Marina per farle perdere l’acqua e renderle più leggere prima di smaltirle in discarica) e per questo condannato per responsabilità indiretta. Tanto rumore per niente.

Romanticismo perso per sempre! Ma per fortuna, almeno, citando un personaggio molto influente, “non importa cosa accadrà, il sole sorgerà ancora”. Anche dopo le comunali manduriane.

Gabrio Distratis

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1 commento

  • Ale
    mar 29 settembre 2020 07:02 rispondi a Ale

    Non ho visto il loro dibattito ma mi chiede cosa faranno di concreto a San pietro in Bevagna vedremo sempre quello scempio di mercato e sulla rotonda dove vige l'anarchia tutti fanno quello che vogliono in nessuna località marina ho visto il disordine che vi e' da noi ,le baracche che sembrano terremotate , indumenti ad asciugare sotto il verde della piazzetta materasso messi per terra e tanto altro .Parcheggio sulla rotonda permesso sino alle ore 15 per le macchine occupato automaticamente dalle baracche lasciate lì e nessun che controllava a far rispettare che questo non accada mi chiedo perché questo succede solo da noi? , basta andare nella vicina Campomarino dove regna l'ordine ,tutti rispettano quello che gli e'stato assegnato .Questo spero che il futuro Sindaco riesca a mettere ordi

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