E ti credevi d’essere imbattibile. Ti bastava desiderare qualsiasi cosa e ci riuscivi, ma non avevi ancora manco venti anni. Dopo i venti anni fu un poco più difficile, ma eri in gamba. Avevi seminato bene ed era nato un albero forte che era la tua vita. Però andava curato quell’albero! E tu hai lasciato che crescesse senza curarti dei problemi che iniziavano ad arrivare. Quando la vita ti disse il primo no tu ti chiedesti sbigottito: a me? E la risposta fu: si! Proprio a te. Ma l’arroganza non ti faceva vedere i limiti che l’età ti metteva davanti. I no della tua vita erano più frequenti, ma tu la testa ancora non l’abbassavi. E quella volta ti toccò dichiararti sconfitto senza condizioni. Ti lasciasti andare alla depressione e non reagisti, tu: proprio tu! Ti ritrovi prigioniero di te stesso e della tua piccola umanità, che non accetta quella sconfitta che non sa gestire. A volte parli addirittura di suicidio: bel fesso sei! Della torta ne manca un pezzettino ma il resto è a disposizione in tavola: siediti e falle onore. Vedrai che non è male ciò che resta.
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