Venerdì, 19 Aprile 2024

Mentre tutto scorre

L'insegnamento a distanza raccontato dal di dentro

L L'insegnamento a distanza raccontato dal di dentro | © n.c.Mentre Tutto Scorre, ritorna per parlare di attualità. Nello specifico in questo articolo affronteremo il tema della scuola, ai tempi della pandemia da Covid – 19. E lo faremo con una doppia intervista a due professori che ci racconteranno il loro punto di vista sulla situazione attuale. I due docenti che interverranno sono Mina Dimaggio e Luigi Gagliano. Che sono stati anche miei prof alle superiori. E nel finale... ci sarà spazio anche per uno sguardo al passato e per un ricordo speciale e commovente. Passiamo ora alle domande alle quali risponderanno entrambi.

Innanzitutto, come sta e come ha affrontato questo lungo periodo di quarantena, lontano dai suoi alunni?

Prof.ssa Dimaggio: Il periodo di quarantena all'inizio l'ho vissuto in maniera stressante. All'improvviso abbiamo dovuto organizzarci per la didattica a distanza. Io non l'avevo mai fatta, per cui i primi giorni li ho passati a documentarmi. Dopo appena due giorni dalla chiusura della scuola ero pronta ed ho iniziato a fare le videolezioni.

Prof Gagliano: Sto bene, grazie. Innanzitutto mi sono organizzato un nuovo stile di vita, con nuove abitudini e nuovi ritmi, il che non mi ha creato affatto problemi, anzi mi ha fatto scoprire (o riscoprire) aspetti della vita spesso trascurati: la lettura, la musica, il bricolage e una condivisione migliore del tempo con le persone a me più care. Dal punto di vista professionale, questo periodo di astensione dall'insegnamento in loco mi ha portato naturalmente a ripensare ad una didattica diversa non tanto da un punto di vista tecnologico (essendo un informatico) ma metodologico. E' la prima volta che ci troviamo ad affrontare per un periodo di tempo così lungo una attività didattica lontana dal contatto diretto con i nostri studenti, cosa assolutamente non facile.

Come valuta l'esperienza della didattica a distanza e ritiene che questo metodo possa essere replicabile anche in futuro?

Prof.ssa Dimaggio: Oggi a due mesi di distanza, la valuto positivamente. I ragazzi hanno risposto con maturità, e questo ha agevolato molto il nostro lavoro. In futuro la didattica a distanza, si potrebbe replicare per far svolgere alcuni lavori con i ragazzi e per adempiere ad alcuni impegni collegiali fra docenti.

Prof Gagliano: Questa esperienza va valutata con attenzione, in quanto presenta una serie di aspetti su cui riflettere. In astratto posso affermare che l'ausilio degli strumenti informatici consente una rapida condivisione di risorse attraverso le innumerevoli piattaforme che oggi sono disponibili per attività svolte a distanza (o come piace dire a molti in “smart working”). Utile anche lo svolgimento di riunioni in remoto tra docenti o la condivisione istantanea di documenti. Ma non vado oltre. Sono fermamente convinto che non si possa svolgere un'efficace azione didattica a distanza. Da sempre il rapporto docente-discente necessita di un contatto diretto. La possibilità di osservare i comportamenti dei propri studenti è essenziale nel nostro lavoro. La percezione diretta ci aiuta a comprendere se le modalità con cui svolgiamo la nostra attività didattica sia efficace o meno. Spesso è possibile rilevare il grado di interesse che la lezione suscita anche dagli sguardi dei ragazzi, dalla loro condotta in aula. Tutto ciò è imprescindibile. Senza contare, che in base alla mia esperienza attuale, l'attenzione degli studenti da casa, non è particolarmente elevata per tante ragioni. Di conseguenza, ritengo che le attività in remoto possano essere ripetute limitatamente a corsi di potenziamento, per la condivisione di compiti e materiali didattici, per la correzione di elaborati, per attività di approfondimento, per lo svolgimento in generale di attività di sportello. La didattica ordinaria, invece ritengo che debba svolgersi in presenza. L'esperienza di questi giorni è stata senz'altro positiva in relazione all'approccio alle nuove piattaforme per il lavoro a distanza che diversamente sarebbero state trascurate dai più.

Qual'è il futuro che lei immagina per la scuola da Settembre in poi?

Prof.ssa Dimaggio: A Settembre sarebbe auspicabile rientrare normalmente fra i banchi, ma ciò deve avvenire nella massima sicurezza per i ragazzi e per tutto il personale scolastico.

Prof. Gagliano: Immaginarmi il futuro da Settembre in poi, non è semplice. Sono molte le variabili da prendere in considerazione a cominciare dagli aspetti epidemiologici. Non sappiamo se tra qualche settimana o se ad Ottobre, periodo in cui i primi attacchi virali cominciano a manifestarsi, si registreranno nuovi casi acuti dell'influenza da Covid – 19. Certamente un cambiamento radiale ci sarà. La necessità di assicurare dispositivi di prevenzione e di sicurezza in generale condizionerà le attività nelle scuole. Scuole che non sempre sono in grado di garantire ampi spazi e pochi studenti per classe. Senza contare gli assembramenti spontanei tra ragazzi all'ingresso della scuola ed all'uscita. I mezzi pubblici, solitamente pieni all'inverosimile potranno ospitare meno della metà dei ragazzi che solitamente trasportano? E quanti mezzi ci vorranno per garantire il trasporto scolastico a tali condizioni? Soprattutto per le scuole, che come la nostra, hanno una popolazione scolastica prevalentemente pendolare. Non sarà semplice...

Pensa che il rapporto Professori – Alunni, dopo il Coronavirus, possa cambiare o lo renderà immutato?

Prof.ssa Dimaggio: Il rapporto Alunni – Docenti, secondo me è cambiato. Il rapporto è molto più stretto. Noi siamo entrati nelle case dei nostri alunni e loro sono entrati nelle nostre case. E' stato un periodo critico per molti e la didattica a distanza ci ha permesso di avvicinarci e sostenerci a vicenda.

Prof. Gagliano: Il rapporto tra studenti e professori, non credo subirà particolari mutamenti. A condizione che le attività riprendano in presenza, diversamente temo che si accelererà quel processo di disaffezione generalizzato verso lo studio. Cosa che in questi ultimi anni, ho riscontrato con rammarico soprattutto rapportandomi alle mie esperienze pregresse.

Crede che gli alunni, possano aver imparato qualcosa di buono da questa esperienza?

Prof.ssa Dimaggio: Sì, secondo me hanno valorizzato molto di più la scuola e le relazioni che avevamo costruito nelle aule. Torneranno sicuramente più maturi di prima.

Prof. Gagliano: Spero vivamente che gli alunni abbiano imparato qualcosa di apprezzabile da questa esperienza. Innanzitutto, l'importanza dei rapporti umani che in questi ultimi tempi va perdendosi surrogata da esperienze virtuali deresponsabilizzanti e spesso false. L'importanza dell'osservanza delle leggi, non solo in ossequio a principi cogenti posti a salvaguardia della collettività ma soprattutto per il rispetto dei principi di solidarietà e tutela degli interessi collettivi. Non da ultimo l'importanza degli affetti e della vita in sé.

Forte della sua esperienza professionale come insegnante, c'è un consiglio che si sentirebbe di dare alla Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina?

Prof.ssa Dimaggio: Mi rendo conto che a tutti i livelli si stanno vivendo delle situazioni fino a qualche tempo fa inimmaginabili quindi non me la sento di esprimere giudizi su una rappresentante del Governo che è costretta a prendere decisioni veramente difficili. L'unica cosa che mi sentirei di consigliarle è di ascoltare e accogliere gli apporti di tutto il personale della scuola, prima di prendere qualsiasi decisione.

Prof. Gagliano: Un consiglio al Ministro, Lucia Azzolina? Non saprei, verrei indotto a considerazioni di natura politica e non mi sembra opportuno. Le auguro certamente buon lavoro in un momento non facile.

Avete incontrato casi di famiglie che non avevano computer o giga per i cellulari, per poter svolgere le lezioni online?

Prof.ssa Dimaggio: No, per fortuna nelle mie classi non ci sono stati grossi problemi. Qualcuno ha avuto problemi di giga, ma tutto si è limitato ad un breve lasso di tempo.

Prof. Gagliano: Sì, abbiamo incontrato casi di famiglie in difficoltà di fronte all'uso delle tecnologie per la didattica a distanza. In molti casi, abbiamo provveduto alla consegna di dispositivi informatici per consentire agli studenti di connettersi con le piattaforme usate. Abbiamo gestito gli orari di lezione, onde evitare eventuali conflitti nell'utilizzo dei dispositivi soprattutto nelle situazioni in cui vi sono più studenti appartenenti allo stesso nucleo familiare che si contendono spesso l'unica risorsa informatica presente.

Qual'è il suo ricordo del sottoscritto, nel periodo in cui sono stato suo alunno?

Prof.ssa Dimaggio: I miei alunni li ricordo nel tempo, alcuni di più rispetto ad altri e tu sei uno di quelli. Di te, ricordo un ragazzo che prima di aprire il suo cuore si doveva fidare sia che si trattasse dei compagni che dei professori. Un ragazzo di una sensibilità e attenzione nei confronti della scuola e dei docenti superiore alla media.

Prof. Gagliano: Caro Claudio, nonostante sia passato molto tempo, ti ricordo bene e volentieri. Ricordo la vecchia sede in cui eravamo ubicati, molto triste ma con qualche aspetto positivo. Ricordo bene anche la tua ostinazione nel difendere principi a te cari anche se a volte mettevi in luce un carattere spigoloso ma che non tutti sapevano comprendere ed interpretare. Soprattutto, ricordo la tua sensibilità e maturità.

Chiudiamo questa intervista, con tanta emozione. Se la sente, di concludere questo importante intervento, lasciando un suo ricordo del Prof. Vito Di Viggiano?

Prof.ssa Dimaggio: Se qualcuno mi chiede un ricordo di Vito, non so cosa rispondere. Sono molti, tanti i momenti vissuti insieme condividendo difficoltà e soddisfazioni, ansie e delusioni ma anche indimenticabili momenti di serenità. Abbiamo lavorato per tanti anni nelle stesse classi crescendo gli stessi ragazzi e ragazze che hanno ricambiato sempre con affetto, stima e rispetto, quel rispetto che lui dava a tutti con estrema naturalezza e in cui tanto credeva “crea, connetti e condividi il rispetto”. Penso a lui e avverto lo sconforto, perchè nulla potrà essere più come prima. [Ricordo scritto dalla Prof.ssa Egidia Costanza]

Prof. Gagliano: Indimenticabile Vito Di Viggiano, un faro per tutti. Un carissimo amico con cui ho condiviso quasi trent'anni della mia carriera. Sempre in accordo con tutti. Un docente stupendo, e credimi non è retorica post mortem. Lo adoravano tutti. Ineccepibile, preparatissimo, umano, dedito al suo lavoro come pochi. Amava quello che faceva ed amava i suoi alunni. Amava stare coi suoi colleghi, per condividere esperienze ma anche serate indimenticabili. Sempre pronto all'iniziativa, mai adirato con qualcuno. Aveva invidiabili capacità diplomatiche, sapeva coinvolgere in progetti arditi anche i colleghi più riottosi. Gentile nei confronti di chiunque, adorato dai suoi studenti. Non l'ho mai visto seriamente arrabbiato, mai una parola cattiva per qualcuno. Ha dato tutto alla sua scuola, la sua vita era lì. Anche nei momenti peggiori della sua malattia, non voleva rompere i contatti col suo mondo. Ricordo telefonate chilometriche dopo l'intervento. Chiedeva sempre dei suoi ragazzi e dispensava consigli. Non ha mai manifestato le sue preoccupazioni, ci tranquillizzava in ogni modo. Ho pianto molto quando ci ha lasciati, come si fa per una persona cara che ha arricchito la tua vita. Ci manca molto.

In conclusione, vorrei ringraziare la professoressa Mina Dimaggio e il professore Luigi Gagliano per la loro disponibilità, cordialità e cortesia che hanno avuto nei miei confronti, intervenendo nella mia rubrica. Mentre Tutto Scorre... ed il tempo passa velocemente, i tuoi Professori conservano un buon ricordo di te e ti conoscono come pochi altri.

Claudio Rimoli


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1 commento

  • Antonio
    mar 19 maggio 2020 12:20 rispondi a Antonio

    Io penso che la pandemia abbia dato l'opportunità ai docenti ma soprattutto agli alunni di dare il giusto valore alla educazione civica.Sono state prodotte diverse comunicazioni da parte delle istituzioni su come gestire questo periodo.Pertanto molta importanza da parte dei ministeri al rispetto delle leggi e delle circolari.E' stata una lezione di educazione civica.

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