Il contratto di locazione era scaduto e Gianni dovette trovarsi una nuova casa. Fu lo stesso padrone della sua ex abitazione ad aiutarlo a trovare un nuovo alloggio. Era una villetta al bordo del paese, in una zona in cui avrebbe dovuto stare molto bene. Ed infatti la zona era molto calma, ma tutte le sere, quando il buio imponeva il suo regno, si levava un suono di fisarmonica che per i primi giorni fu gradito a Gianni, ma a lungo andare cominciava a dargli fastidio. Una sera decise che sarebbe andato a cercare l’anonimo musicante per dirgli di smettere prima con le buone, poi sarebbe andato a cercare l’aiuto della Forza Pubblica se sarebbe stato il caso. Invece quello che vide lo fece desistere dai suoi propositi bellicosi. Un ragazzino cieco, condannato a vivere su una sedia a rotelle, innalzava il suo canto ad una vita che non gli aveva dato nulla, ma che lui amava. Lo vedeva percorrere i tasti della sua fedele amica, forse l’unica che aveva, e decise che sarebbe diventato suo amico. Il ragazzo reagiva alla vita, lui si vergognò di non fare altrettanto.
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