Lui si era arruolato perché il suo paese non gli offriva niente. Sapeva che lo stipendio che avrebbe preso non era così succulento, ma la dignità della divisa che aveva indossato suo padre e, prima ancora, il suo bisnonno, lo ripagava di molte cose. Però avrebbe dovuto essere più prudente quando ci fu quella selezione. Gli fecero imparare alcune lingue straniere e lo addestrarono a usare armi che in Italia non si usavano, ma non lo fecero per la sua bella faccia. Gli parlarono di una indennità di missione tripla rispetto allo stipendio che prendeva e lui, invece di darsela a gambe, accettò di andare in quella missione all’estero. Si sentiva orgoglioso quando si accorse di quanto bene poteva fare, ma il prezzo che pagava era troppo alto! Un prezzo che solo il grande cuore di un italiano accetta di pagare, anche a costo di essere usato in quella specie di legione straniera. Un giorno si accorse di qualcosa che non andava. Gli dissero che aveva toccato l’uranio impoverito senza le precauzioni dovute, ma perché gli americani le avevano e lui no?
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