In quella strada non ci passava più nemmeno il vento dopo quel giorno. Tu continuavi a rimuginare quello che era stata quella casa, prima di quella brutta curva con la macchina. Non ti era rimasto che il tuo grande cuore, che ti imponeva di essere più buono almeno a Natale. Non ce la facevi proprio a pensare che quel bambino avesse rotto il suo giocattolo preferito, che la famiglia non gliene potesse comprare un altro e lui piangesse. Eri stato falegname da giovane, ti ricordi? E pensasti di riuscire a riparare quel giocattolo.
Ora però i bambini venivano sempre più spesso a trovarti per farti riparare i giocattoli e tu non ti sottraevi mai. Avesti paura che qualcuno ti accusasse di pedofilia… a ottanta anni? Via. Non scherziamo! Per i bambini adesso avevi anche un nome. Eri il re dei giocattoli, come ti avevano ribattezzato. Poi avesti sonno per sempre, ma non moristi. Uno dei bambini che, una volta, ti portava il suo Pinocchio da riparare porta spesso suo figlio davanti alla tua bottega ormai muta e gli parla di te, il buon re dei giocattoli.
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