Di tanti commenti tutti negativi ai Verdi, solo uno accenna al “si potrebbe agire su due o più fronti per un obiettivo comune, senza prendere le distanze da nessuno”. Fino ad oggi (e penso anche oltre) non si è ottenuto quasi niente; quel depuratore continua a crescere ed abbiamo detto e ripetuto che la giustizia è lenta e solo quando muore qualcuno spunta immediatamente. Quando, invece, sono tutti ancora vivi e deve indagare, affida a qualcuno le indagini, passa il tempo, se tutto è in ordine non si fa niente, ma se qualcosa non va, intanto, come in questo caso, il depuratore è già fatto, non lo si può far demolire, allora ordina alcuni adempimenti per sanare quel che non va e tutto resta così.Credo che prendere le distanze da tutti non sia questa la strada migliore da percorrere; in democrazia bisogna sempre cercare di fare quadrato anche a costo di cedere qualcosa; dall’altra parte si fa una manifestazione contro uno scarico finale che non si capisce ancora se è una manovra studiata a tavolino per costringere tutti a dire che è meglio scaricare verso Specchiarica o addirittura convincere piano piano, finché il depuratore non si completa, convincendo tutti che cosa migliore e più semplice sia la condotta sottomarina.
La verità è che ancora nessuno ci capisce niente e chi ha mosso le folle, ed anche chi ha percorso altre strade, perché ognuno si crede di essere più bravo dell’altro, ha fatto iniziare i lavori del depuratore senza muovere un dito. Diciamo che non si capisce niente (come vuole chi sta facendo costruire il depuratore) e non accadrà niente di nuovo, al limite si farà, con la benedizione di tutti, lo scarico finale da un’altra parte, ma sempre in mezzo al popolo plebeo. Ho scritto troppo e chiedo scusa, ma questa è come la storia iniziale quando quasi tutti gridavano: Si depuratore, No scarico a mare, e i pochi rimasti dicevano invece che era il depuratore che doveva essere fatto lontano dal mare.
Carlo De Marzo
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